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America’s cup, Luna Rossa e New Zealand sull’1-1 dopo le prime due regate

È subito grande Luna Rossa ad Auckland: gli italiani rispondono a New Zealand, chiudendo la prima giornata di finale della 36^ edizione dell’America’s Cup in parità sull’1-1 dopo il trionfo in Gara 2. In gara1 Il Defender sfrutta la miglior partenza e la mancata penalità assegnatagli, senza mai commettere un errore. Luna Rossa arriva al traguardo con uno svantaggio di 31″. Simili le performance di velocità tra i due AC75: una buona notizia per gli italiani, che sembrano avere tutte le carte in regola per potersela giocare sino alla fine. In Gara2 dopo una grande partenza, gli italiani controllano il ritorno prepotente di New Zealand, soprattutto nel finale, e vincono Gara 2 con un vantaggio di 7″. E’ il secondo ko per il Defender in questa campagna di America’s Cup. Venerdì si torna in acqua per altre due regate.

Bruni, il co-timoniere

“Non siamo soddisfatti, vogliamo di più. Sono molto contento per com`è andata la giornata e delle performance della barca. Sono lieto di questo, significa che potremo fare delle buone regate in futuro. Dobbiamo rimanere concentrati sulla prossima contesa e pensare una gara per volta. Abbiamo una grande occasione e non dobbiamo farci prendere dall`emozione. Dobbiamo rimanere super concentrati”. Parola di Francesco Bruni, co-timoniere del Team Prada Pirelli, dopo l’1-1 delle prime due regate contro Team New Zealand. Secondo il siciliano sono stati sfatati i miti secondo cui Te Rehutai sarebbe stata decisamente superiore a Luna Rossa: “Si diceva che team New Zealand potesse essere 5, 8 o addirittura 10 nodi più veloce. Chiaramente oggi non è stato così. Siamo contenti che possiamo giocarcela e cercare di vincere”. Bruni conclude con l`importanza decisiva delle partenze: “Per quello che ho visto nelle ultime sei/otto regate che abbiamo disputato con vento stabile, il team davanti in partenza ha poi gestito e vinto. Se invece il vento sarà più ballerino, allora vedremo più sorpassi”.

Una grande capacità di reazione. E’ su questo che si basa l’analisi dell’altro timoniere James Spithill: “Penso che per gli spettatori sia stato uno spettacolo molto divertente da vedere. Sono state due belle regate. Nella prima eravamo vicini, ma non è stata inflitta la penalità ai neozelandesi: dovrei analizzare le immagini per giudicare. Di sicuro da quel momento solo un errore di Peter Burling ci avrebbe consentito di vincere. E` molto importante la capacità di riprenderci che abbiamo dimostrato dopo la prima sconfitta. E` stato un segnale di forza per il gruppo”. Il fuoriclasse australiano ritiene che la giornata di domani sarà fondamentale per analizzare gli errori commessi: “Per entrambi i team questo è stato un giorno importante per imparare. Ora dovremo farne tesoro per i prossimi giorni e analizzare alcuni dettagli. Abbiamo commesso qualche errore. Analizzeremo le regate per capire cosa migliorare per essere più veloci. Domani sarà una buona opportunità per farlo”. Spithill non ritiene invece che il successo di Luna Rossa possa in qualche modo aver minato le convinzioni mentali dei Kiwi: “A questi livelli tutti sono molto preparati mentalmente. Per noi è stato un segnale di forza reagire dopo la sconfitta. E` tanto tempo che lavoriamo insieme, non ci facciamo condizionare da una vittoria o una sconfitta”.

Simili le considerazioni di Max Sirena, skipper e team director di Luna Rossa: “E` stata una giornata molto importante. C`era attesa da entrambe le parti per capire la velocità delle barche. Per noi è stato importante perché abbiamo regato con un range di vento molto più favorevole alla loro configurazione. Il fatto che abbiamo visto di poterli battere regatando bene è una buona notizia per noi e ci dà più energia”. Il romagnolo vede dunque il bicchiere mezzo pieno: “Ovviamente la giornata è positiva. Tornare a riva con un 1-1 in un range di vento tra 15 e 18 nodi, dove si sentivano molto fiduciosi, ci dà morale. Se gareggiamo bene, possiamo fare qualcosa di speciale”. Sirena non nasconde però che Luna Rossa ha commesso diversi errori evitabili: “Abbiamo sicuramente commesso alcuni errori, come all`inizio della prima regata, mentre nella seconda all`inizio dell`ultimo cancello sottovento abbiamo aperto una porta a Team New Zealand, errore che poteva costarci molto caro. Domani faremo una serie di riunioni per analizzare l`accaduto”.

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