America’s Cup, Luna Rossa si ritira per protesta

Luna Rossa ha annunciato il ritiro dalla 35esima edizione dell’America’s Cup per protesta contro il nuovo regolamento che riduce la lunghezza delle imbarcazioni da 62 a presumibilmente 48 piedi. “Il risultato della votazione proposta dall’Organizzatore con l’accordo del Defender della 35esima Coppa America – è scritto in una nota – di fatto stravolge, a maggioranza, le Regole di Classe delle imbarcazioni con cui verrà disputata questa edizione, già adottate all’unanimità dai concorrenti e in vigore dal giugno 2014”. Per questo “Team Luna Rossa conferma che si ritirerà dalla 35esima Coppa America”. Secondo il team di Patrizio Bertelli la procedura seguita è “illegittima allo scopo di ribaltare la Regola di Classe, la quale richiede invece l’unanimità dei team iscritti”. Sarebbero introdotte imbarcazioni monotipo “in totale contrasto con la più che centenaria tradizione della Coppa America”. Questo radicale cambiamento comporta “uno spreco di importanti risorse già investite sulla base del regolamento sancito nel giugno dello scorso anno”. Il contenimento dei costi “si rivela un puro pretesto… favorendo invece precostituite posizioni tecnico-sportive mediante il cambio del principale elemento della gara, la barca”. Impossibile un ricorso alla Corte Arbitrale perché dopo dieci mesi il Defender “ha solo ora avviato le prime formalità per la costituzione di questo importante organismo”. Tutti gli impegni contrattuali verranno onorati. “Nello sport, come nella vita – scrive Patrizio Bertelli – non si può rincorrere sempre il compromesso del compromesso del compromesso; talvolta si impongono decisioni dolorose ma nette, che sole possono far prendere coscienza delle derive di un sistema e porre così le basi per un futuro di legalità e rispetto dei valori sportivi”.

Dunque, con una decisione senza precedenti nella storia del più antico trofeo sportivo dell’era moderna, l’America’s Cup, Oracle Racing, attuale detentore del trofeo, insieme ad alcuni degli sfidanti, ha deciso di cambiare le regole già stabilite in precedenza dell’evento e di utilizzare per la prossima edizione che si terrà nel 2017 alle Isole Bermuda, imbarcazioni più piccole rispetto a quelle già dichiarate ufficialmente ormai da oltre un anno. Appellandosi a una necessaria riduzione dei costi è stato così perpetrato un vero e proprio bliz che se da una parte ha trovato dei sostenitori, dall’altra ha penalizzato fortemente Luna Rossa il team italiano che era in netto vantaggio su tutti gli altri partecipanti in termini di tecnologia avendo cominciato a lavorare sul progetto 2017 da oltre un anno. Insieme a Luna Rossa anche i neozelandesi di Emirates Team New Zealand hanno votato contro questa proposta che però è passata a maggioranza per 3 voti a 2 (quelli appunto di Luna Rossa e di Team New Zealand). Se è vero che l’America’s Cup è sempre stata una sfida in mare ma anche a terra e senza esclusione di colpi tra i partecipanti, questa volta gli americani di Oracle guidati dal neozelandese Russel Coutts, hanno davvero colpito duro, secondo i più qualificati osservatori. Il messaggio che passa all’opinione pubblica è quanto di peggio possa esistere nello sport: sarebbe come obbligare i team di Formula 1 a cambiare macchina dopo i primi tre gran premi di una stagione. Quali sono ora gli scenari e il prossimo futuro della Coppa America? I neozelandesi si sono immediatamente appellati all’Arbitration Panel, l’organo competente a dirimere i conflitti tra i partecipanti e l’interpretazione delle regole. Luna Rossa si è ritirata. L’evento ha subito una grave perdita.

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