Amianto, condanna Fincantieri. Cgil, giustizia è fatta

“Giustizia è fatta. Giudiziariamente si tratta di una importantissima conferma di condanna del management di Fincantieri. Il processo per i 37 operai morti dimostra che fino alla fine degli anni ottanta, quando già si sapeva che l’amianto era mortale, al Cantiere navale di Palermo si è continuato a lavorare in pessime condizioni, usando questa sostanza ormai dichiaratamente nociva, letale, senza alcuna protezione”. Lo affermano in una nota il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo e il segretario della Fiom Cgil di Palermo Francesco Piastra. La Camera del Lavoro e la Fiom si sono costituite parte civile anche in altri quattro processi aperti tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, che riguardano un totale di 100 lavoratori morti per le conseguenze dell’esposizione all’amianto. Gli eredi si sono costituti parte civile nei processi con il patrocinio della Fiom e l’assistenza del legale della Fiom, l’avvocato Fabio Lanfranca. Dopo il ’92 Fincantieri stessa ha certificato ai lavoratori l’esposizione all’amianto. Circa duecento operai sono andati in pensione anticipata. “Sicuramente fino alla fine degli anni 80 le situazioni di sicurezza al Cantiere navale erano pessime. Grazie alle innumerevoli denunce e alle battaglie fatte anche nelle aule di Tribunale dalla Cgil oggi possiamo dire che la condizione di lavoro è ben diversa da quegli anni e che il quadro normativo si è evoluto. Ma resta il fatto che nella prevenzione delle malattie professionali, degli incidenti e nel controllo dei livelli di sicurezza negli ambienti di lavoro siamo sempre vigili e non abbasseremo mai la guardia”.

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