Storie di amicizia e coraggio nelle corsie di un ospedale. Torna una delle serie più amate della tv, “Braccialetti Rossi 3”, da domenica 16 ottobre su Rai1. Otto nuove puntate sul gruppo di ragazzi che trova la forza di andare avanti e affrontare la malattia facendosi forza l’uno con l’altro. Il regista Giacomo Campiotti: “Ritroverete sorrisi e qualche lacrimuccia come le altre serie, siamo arrivati alla battaglia finale di Leo, lo abbiamo lasciato con l’8% di possibilità di sopravvivere, è allo scontro finale con il lato oscuro della Forza, penso che per sapere come andrà a finire dovete aspettare l’ottava puntata”. Tornano gli storici personaggi, Leo e Cris, interpretati da Carmine Buschini e Aurora Ruffino, Vale (Brando Pacitto), Davide, il “Bello” (Mirko Trovato), Toni, il “Furbo” (Pio Piscicelli), la piccola Flam (Cloe Romagnoli) e gli altri, compreso l'”Imprescindibile” Rocco (Lorenzo Guidi). Davide: “Braccialetti Rossi mi ha dato tanto, mi ha insegnato tante cose, mi ha sensibilizzato sul lato della malattia e insegnato valori come l’amicizia, la forza di andare avanti e che con le persone giuste puoi superare ogni momento buio della vita”.
Toni è sempre più lanciato nel suo sogno di diventare infermiere, è pronto a tutto. “Smuove la Lisandri, i membri dell’ospedale per rimanere con i suoi amici e spera anche di effettuare delle evoluzioni per il lavoro in ospedale, ha proprio questa ambizione”. Amicizia nella fiction e sul set tra i ragazzi, e tanto divertimento spiega la piccola Flam .
“In una scala da 1 a 10, forse 10 ++”. “Siamo tutti amici, un bel gruppo”. Accanto a loro, entreranno nuovi personaggi; tra i tanti ci saranno anche Francesca Chillemi e Giorgio Marchesi. Una terza stagione che sembra chiudere tutte le storie in sospeso. Ma sarà l’ultima? “Si chiude il cerchio dei Braccialetti storici, si arriva alla fine di tutte le storie”. “Non lo so, non pensavo di fare neanche la prima, invece sono contento, mi sento che sto facendo proprio servizio pubblico, ‘Braccialetti Rossi’ ha mosso tante cose, tanti ospedali hanno iniziato a cambiare modo di comportarsi, sono pieno di lettere, messaggi, per cui chi lo sa…”.
