Amnesty: delusi da Italia per fine Mare Nostrum. Ue indifferente

Amnesty: delusi da Italia per fine Mare Nostrum. Ue indifferente
25 febbraio 2015

Il semestre europeo è stata “un’occasione persa” perchè l’Italia non è riuscita non solo a farsi promotrice di iniziative a favore dei diritti umani e contro la discrimazione, ma neanche a mettere a centro la questione di Mare Nostrum e dei flussi migratori, “un fenomeno massiccio e in veloce crescita”, davanti a cui la stessa Europa mostra una “totale indifferenza”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale di Amnesty International Italia alla presentazione del rapporto annuale 2014 dell’organizzazione. Gianni Rufini ha sottolineato come nel 2014 l’Italia abbia rappresentato la “linea del fronte internazionale nel processo della migrazione”, con ondate di migrazioni diverse da quelle di 10-15 anni fa, perchè le persone che oggi attraversano il Mediterraneo “non sono più migranti irregolari, ma sempre più richiedenti asilo e profughi, pari al 75%” degli oltre 170.000 arrivi registrati sulle nostre coste, stando alle cifre fornite da Mare Nostrum. E con l’operazione Mare Nostrum, lanciata del governo all’indomani della morte di oltre 300 migranti nell’ottobre del 2013, l’Italia aveva messo in campo “un’operazione ad ampio raggio, molto ben gestita, una risposta intelligente, un primo tentativo di gestire i flussi migratori, con l’obiettivo di salvare vite umane e di arrestare i trafficanti, di sequestratre battelli e di contenere la criminalità organizzata”.

Rufini ha rimarcato che tale operazione “intelligente ed efficace” avrebbe dovuto essere sostenuta dall’Europa, “che invece continua a vivere in una bolla di sapone, a pensare che il mare sia sufficiente a tenere lontano i flussi migratori”, incapace di “esprimere alcuna politica, alcun provvedimento umanitario verso queste persone”. L’Europa non si “assunta le proprie responsabilità”, offrendo una “modestissima, miserevole e probabilmente inutile operazione come Triton, che non cerca di salvare vite, che non ha un mandato umanitario, ma di sicurezza”. Eppure, ha ricordato Rufini, il presidente del Consiglio Matteo Renzi “aveva promesso di non chiudere Mare Nostrum se non in presenza di un’operazione altrettanto se non più ampia di Mare Nostrum, e invece ne ha deciso la chiusura senza sentire il bisogno di giustificare tale decisione”. “Le nostre richieste non sono state ascoltate – ha aggiunto – con le conseguenze ampiamente previste di nuove, tragiche morti in mare, nonostante il pieno dispiegamento dei mezzi e l’impegno della Guardia costiera italiana, lasciata pressoché sola dalla comunità internazionale”.

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