Amy Macdonald, Brexit? Mi sento europea

La cantautrice a Milano per il disco “Under stars” uscito il 17 febbraio

Amy Macdonald

È partito da Glasgow, in Scozia, il sogno della cantautrice Amy Macdonald, che da quando aveva 12 anni voleva fare musica: ha iniziato a suonare rubando la chitarra al padre e con i tutorial su Internet, all’esordio discografico nel 2008 è arrivato il successo internazionale con “This is the life”, a 29 anni vanta 3 album e oltre 5 milioni di dischi venduti nel mondo. L’artista a Milano per il nuovo disco “Under stars”, uscito il 17 febbraio, e anticipato dal singolo “Dream on”. “L’album porta il nome di una canzone che ho scritto pensando ad una carissima amica che viveva e lavorava a New York: una bellissima esperienza, ma era sola. Quando sono andata a trovarla ci siamo divertite, quando sono partita ricordo che guardavo fuori dal finestrino e mi è venuta l’idea della canzone: pensavo che non importa quanto tu sia lontano, perché siamo tutti sotto lo stesso cielo e stesse stelle. Mi sembrava che questa emozione fosse perfetta per descrivere il disco”.”Penso che le esperienze e i sentimenti personali siano sempre nella musica, anche senza che ne siamo consapevoli, quando mi guardo intorno resto sempre sullo sfondo”. “Per scrivere questo disco nessuno mi ha messo fretta, ho potuto prendere il mio tempo, senza fretta, ho scritto perché volevo e non perché qualcuno me lo abbia detto”.

“Negli ultimi 10 anni la mia vita è cambiata, questo lavoro mi porta a viaggiare sempre, non sto tanto a casa e non vedo gli amici, ma loro sono sempre gli stessi e sanno cosa aspettarsi. Avere successo significa poter fare quello a cui tieni senza pregare nessuno, mi piace questa vita e soprattutto esibirmi e andare in tour”. “Mi piacerebbe molto venire in Italia e fare il mio show, spero si farà in futuro, anche se per ora non c’è nulla di programmato”. Amy sarà da maggio in tour nel Regno Unito e in Europa: mi sento europea, dice, nonostante la Brexit. “Penso che la Brexit sia ridicola, mi piace essere europea e penso che la Gran Bretagna dovrebbe essere più integrata con l’Europa piuttosto che dividersi: abbiamo preso una direzione sbagliata negli ultimi 30 anni, pensando di avere una speciale relazione con l’America che non esiste più. La Scozia ha votato con una netta maggioranza per restare ma sfortunatamente il Paese ha delle elezioni generali, chissà cosa accadrà. Politicamente l’indipendenza ha senso, ha senso che un Paese che ha delle convinzioni politiche completamente diverse si governi da solo. Centinaia di Paesi sono diventati indipendenti negli anni non è una questione così grande come sembra”.