Anche Civati e i suoi alla ‘Leopolda’ del grillino Pizzarotti

di Alberto Di Majo

Altro che l’impiegato informatico di banca diventato “casualmente” sindaco di Parma. Federico Pizzarotti (foto home) potrebbe, invece, cambiare il quadro politico nazionale, rompendo le uova nel paniere al premier Renzi e al suo attuale unico sfidante, Salvini. Domenica a Parma il sindaco aprirà la sua “Leopolda”. Ci saranno i delusi del MoVimento 5 Stelle, i dissidenti, gli espulsi, anche gli “occupypalco”, quelli che protestarono all’ultimo evento dei pentastellati nella Capitale. Ci saranno anche i civatiani, cioè quella parte del Pd che non si ritrova in Renzi e che cerca sbocchi diversi dal “blairismo” dell’ex primo cittadino di Firenze catapultato a Palazzo Chigi. A Parma potrebbe arrivare a sorpresa pure Pippo Civati (foto) in persona, che guarda all’iniziativa di Pizzarotti con rispetto e curiosità, “anche per capire quale direzione prenderà il M5S”. Del resto, dopo il passo indietro di Beppe Grillo, le tensioni con il “direttorio” e le liti con Casaleggio, tanti attivisti del MoVimento scommettono su Pizzarotti come l’unico in grado di costruire un soggetto alternativo in cui “uno vale uno” veramente.

Lui non si tira indietro. Pochi giorni fa, dopo la sua apparizione in tv, a La7, seguita all’espulsione degli ultimi due deputati dal MoVimento, non ha usato mezzi termini: “Quando è nato il MoVimento io ero lì, al Teatro Smeraldo, per vedere nascere e crescere e vivere un progetto e un sogno politico. Sono nel posto in cui sono sempre voluto stare, ma con l’idea che la coscienza critica non sia un disvalore, ma per un movimento, soprattutto giovane e in evoluzione, l’essenza della crescita. Odiare l’indifferenza è un concetto che uso anche nel mio ruolo di sindaco. Questa sera sono stato a “Piazza Pulita” per dare voce a questi concetti, e per ribadire quanto sia importante e concreto l’essere maggioranza e forza di governo”. Una posizione non proprio “in linea” con Grillo e, soprattutto, con Casaleggio.
Il 27 novembre scorso Pizzarotti aveva criticato le espulsioni di Artini e Pinna: “Il voto on line non ha rispettato le regole” s’è lamentato. La sua sfida continua. E Parma rischia di passare dall’essere stata la prima città importante conquistata dal MoVimento (alle Amministrative del 2012) a capitale del “nuovo” partito, quello a cui stanno lavorando ormai da mesi attivisti della prima ora, cacciati dal comico, come il ferrarese Valentino Tavolazzi e i bolognesi Giovanni Favia e Federica Salsi.

“Per l’evento del 7 dicembre siamo “sold out”! – ha gioito ieri Pizzarotti su Facebook – Siamo stati costretti a chiudere le iscrizioni e aprire la lista d’attesa perché è stata raggiunta la capienza massima. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming, con la massima trasparenza e disponibilità per gli attivisti ma anche per i giornalisti. Sarà una giornata splendida dove si parlerà dello Statuto del Comune di Parma e di cosa vuol dire essere in una maggioranza di governo. Non sarà né più né meno che una bellissima agorà di un MoVimento che cresce, si evolve e matura, con la speranza, un giorno, di vederlo a Palazzo Chigi, nella piena consapevolezza che contribuire a migliorare la nostra Italia non è un’utopia, ma una speranza”. La prospettiva è molto diversa da quella dei “duri e puri”, si concentra sulla costruzione di un’alternativa di governo e non sul “grillismo”. Ecco perché la presenza di Civati o dei civatiani è rilevante e va inevitabilmente oltre il singolo evento. Torna, insomma, l’idea di un’alleanza tra i Democratici e i 5 Stelle.

Dal canto suo, Pizzarotti invita alla “Leopolda” di Parma anche il direttorio nominato da Grillo pochi giorni fa: “Vorrei che domenica fossero presenti anche i 5 ragazzi, Luigi, Roberto, Alessandro, Carlo e Carla, chiamati a una importante responsabilità in questo momento complesso della vita del MoVimento. Da noi saranno presenti anche alcuni sindaci. È una giornata importante e di condivisione, di atti concreti e di risultati raggiunti. Mettiamo nero su bianco ciò che ha prodotto il MoVimento nei territori, facciamo vedere al Paese che non siamo solo forza d’opposizione ma concreta alternativa di governo”. Un programma che non dovrebbe piacere a Casaleggio e company, tanto che molti ipotizzano che Pizzarotti possa essere espulso dal “non partito” prima dell’evento di Parma.

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