Marocchino e giovane. Il diciottenne che ieri, nel centro della città finlandese di Turku, ha accoltellato dieci persone, uccidendone due, ha caratteristiche simili a quello dei perpetratori della strage di Barcellona. Come nel caso della città catalana, dopo un giorno di prudenza, oggi gli inquirenti nordici hanno dovuto ammettere che l’incidente di ieri è stato un atto di terrorismo. La Farnesina ha confermato oggi che, tra i feriti, c’è anche una cittadina italiana che si trova in ospedale. L’Unità di crisi del nostro ministero degli Esteri e l’Ambasciata italiana di Helsinki stanno fornendo assistenza alla connazionale. Tutto è accaduto ieri attorno alle 16. Un uomo si scagliato contro i passanti accoltellandoli. Sotto i suoi colpi sono morte due persone e altre otto sono rimaste ferite. In pochissimi minuti la polizia finlandese è intervenuta: ha fermato l’accoltellatore sparandogli alle gambe e l’ha arrestato, portandolo in ospedale. Poi è cominciata la caccia a eventuali ulteriori accoltellatori e a complici. Per ore il centro della città è stato teatro di questa caccia, finché a sera la polizia l’ha dichiarato “sicuro”. In ogni caso, cinque persone sono state arrestate. Sono state descritte oggi dalla polizia come “collegate” al principale sospettato. Inoltre, gli inquirenti hanno annunciato di aver attivato “una cooperazione internazionale” nell’ambito dell’indagine. Stamane, infine, la linea della prudenza sull’attribuzione al terrorismo è stata messa da parte.
“Gli incidenti erano in precedenza indagati come omicidi, ma alla luce di ulteriori informazioni ricevute durante la notte, le ipotesi di reato includono oggi l’omicidio e il tentato omicidio a scopo di terrorismo”, ha spiegato la polizia in un comunicato. “L’identità dell’accoltellatore – continua – è conosciuta alla polizia, si tratta di un cittadino marocchino di 18 anni”. Sempre nella mattinata di oggi è stato aggiornato il numero dei feriti, che ieri veniva fissato in sei. Oltre alla cittadina italiana, ci sono due cittadini svedesi. Gli altri sono finlandesi, come le due persone decedute. L’attacco di Turku s’inquadra in un momento di forti tensioni in Europa, perché avvenuto all’indomani del sanguinoso doppio attentato di Barcellona e Cambrils, in Catalogna, costato la vita a 14 persone. Non a caso già da ieri, quando ancora la pista terroristica non era considerata quella prioritaria, le autorità finlandesi hanno rafforzato i controlli e la sorveglianza nei punti sensibili, a partire dall’aeroporto internazionale di Helsinki. La Finlandia è uno dei paesi più tranquilli del Vecchio Continente. Tuttavia a giugno i servizi di sicurezza (Supo) avevano innalzato il loro livello di valutazione del rischio, annunciando di aver rilevato un’attività dello Stato islamico (Isis) che avrebbe potuto mettere nel mirino proprio il paese nordico. Allora, il rischio era stato portato da “debole” a “elevato: il secondo in una scala di quattro.