Anche Fitch ha confermato il rating BBB sull`Italia con outlook stabile. Con un comunicato, l`agenzia spiega che la valutazione è sostenuta dalla economia ampia e diversificata del Paese sulla creazione di valore, dall`appartenenza all`area euro e la solidità delle istituzioni italiane, rispetto a paesi analoghi. Il bilanciamento sulla valutazione di affidabilità creditizia riflette anche le debolezze macroeconomiche e sui conti pubblici nel Paese, in particolare l`elevato indebitamento pubblico e una politica economica relativamente espansiva da quando c`è stata la pandemia di Covid, prosegue Fitch, assieme a un potenziale di crescita sottotono e più di recente al contesto di alti tassi di interesse.
Per quanto riguarda l`Outlook stabile, Fitch spiega che è prevista una stabilizzazione del rapporto debito-Pil e una accelerazione nell`attuazione dei progetti finanziati dall`Ue, che dovrebbero “fornire un moderato supporto alla crescita”. Mentre, “l`ampia stabilità della coalizione di governo limita rischi politici più accentuati”, aggiunge l`agenzia. Tuttavia il recente notevole ammorbidimento degli obiettivi di bilancio ha indebolito il percorso di aggiustamento sul deficit con associati rischi di maggiori aumenti sui tassi.
Precedentemente anche Standard and Poor`s e Dbrs Morningstar avevano confermato rating a livelli analoghi sull`Italia, con prospettive stabili. Ora l`ultimo scoglio è rappresentato da Moody`s, che venerdì prossimo dovrebbe aggiornare le sue valutazioni, ma in questo caso partendo da un Outlook negativo, quindi il rischio di una revisione in peggio potrebbe essere più elevato. Inoltre il rating di Moody’s sull’Italia, a Baa3 è l’ultimo loivello sopra i titoli più speculativi (junck). Sempre oggi proprio Moody`s ha peraltro tagliato l`Outlook sulla tripla A degli Stati Uniti a negativo.
E comunque sarà in realtà il penultimo scoglio, perché il primo dicembre si esprimerà sull`Italia anche Scope Ratings, l`agenzia europea con sede a Berlino che proprio oggi ha visto un passaggio chiave venendo inclusa nella lista di agenzie che la Bce prende in considerazione per valutare i criteri di ammissibilità (proprio in base al rating) dei titoli che accetta per le operazioni di politica monetaria.