Anche in Sicilia come nel resto del Paese, si rompe l’alleanza PD-M5S. Alle prossime elezioni regionali “in Sicilia il Movimento 5 stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola”. A darne l’annuncio su Facebook è stato il presidente del M5S, Giuseppe Conte. “Alcune settimane fa – ha spiegato – ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l`agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all`ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate”.
“Siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana – sostiene l’ex presidente del Consiglio – c`è un`impasse dovuta all`insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste. Per noi la questione è semplice: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L`asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti”.
A giudizio di Conte “la Sicilia merita francamente di più” e rilancia #dallapartegiusta”, l’hashtag della sua campagna elettorale. Ed è lo stesso Conte ad annunciare che “in Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà con Nuccio Di Paola presidente. Impegno, correttezza e schiena dritta, la nostra proposta per il governatore che ogni siciliano merita”. Il segretario del Pd, Enrico Letta, “esterrefatto”, nonostante lui stesso ha detto no all’alleanza con i 5stelle a livello nazionale. “Improvvisamente una vicenda viene mescolata alle vicende nazionali e c’è un voltafaccia – ha detto Letta -. Mi chiedo se sono rimasto legato a un’idea romantica della politica, quella della parola data”.
La rottura tra Pd-M5s arriva dopo una riunione online tra Conte e la deputazione del partito in Sicilia, guidata dal referente Nuccio Di Paola, proprio per decidere sull’alleanza con il Partito democratico alle elezioni regionali del 25 settembre. E così i Cinquestelle fanno naufragare definitivamente l’area progressista già sfumata a Roma. Alle primarie di coalizione c’era stato il successo della candidata dem Caterina Chinnici che aveva superato Barbara Floridia (M5s) e Claudio Fava (I cento passi). Il Partito Democratico siciliano è ora in subbuglio. “A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data – dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha comunicato via Facebook che i pentastellati correranno da soli in Sicilia uscendo dalla coalizione del fronte progressista -. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5s è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista”.
Per Barbagallo, “il Movimento 5 stelle in Sicilia aveva condiviso l’opposizione a Musumeci e in virtù di questo ha sottoscritto un patto per le primarie di coalizione. Hanno garantito il sostegno alla candidata vincitrice, Caterina Chinnici e il Pd aveva detto, più volte nei giorni scorsi, sí a tutte le richieste da loro avanzate. Alcune anche premature per non dire stravaganti. Abbiamo atteso fiduciosi ma chiaramente oggi di fronte a questa presa di posizione inspiegabile prendiamo atto che la coalizione progressista finisce qui. Il M5s si assume la responsabilità di sciogliere una alleanza e una coalizione per la quale abbiamo lavorato per anni e chiamato al voto oltre 30mila siciliani in uno sforzo comune non indifferente, vanificato da scelte politiche che nulla hanno a che fare con la Sicilia e i siciliani”.
A questo punto, cosa farà il Pd in Sicilia. Intanto, arriva l’amarezza della candidata Dem a governatore dell’Isola. “Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più – commenta la Chinnici -. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”. Arriva anche un attacco al capo dei Cinquestelle. “Dispiace doverlo dire ma Conte è un bugiardo – sbotta Claudio Fava, deputato del movimento Cento passi all’Ars e uno dei partecipanti alle primarie dell’area progressista in Sicilia -. Come nella favola del lupo e dell’agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti”.