“Anche le donne hanno erezioni”, nel mondo del Libro della vagina
Parlano le autrici Nina Brochmann ed Ellen Stokken Dahl, studentesse di medicina a Oslo video
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere e non avete mai osato chiedere sul sesso… femminile. La citazione di Woody Allen non è particolarmente originale, ed è certamente scivolosa per altri motivi (ma questa è un’altra storia), però “Il libro della vagina” di Nina Brochmann ed Ellen Stokken Dahl, che esce in Italia per Sonzogno, in fondo, non fa altro che rispondere a moltissime domande sulla fisiologia e la sessualità, smascherando molti falsi miti e riportando, con ironia e rigore scientifico, le discussioni su un piano di realtà. Abbiamo incontrato le due autrici al Salone del Libro di Torino. “Avere un corpo femminile – ci ha detto Nina Brochmann – non ti rende un’esperta del corpo femminile”.
“Quello che abbiamo capito dopo avere tenuto molti corsi di educazione sessuale in Norvegia – ha aggiunto – è che le donne hanno moltissime domande di base sul loro corpo e alle quali non hanno trovato risposta né a scuola, né su Internet. Quello che ci ha spinto a scrivere questo libro è che le donne hanno il diritto di sapere come funziona il loro corpo”. “Uno dei fatti che più ci piace citare – ha aggiunto Ellen Stokken Dahl – è che anche le donne hanno erezioni, Parliamo molto nei nostri corsi dell’evoluzione del corpo maschile dall’infanzia all’adolescenza, ma non si parla del fatto che anche le donne hanno erezioni, non si parla abbastanza del clitoride. Molte donne sono stupite di scoprire che questo è un organo grande, di cui, come di un iceberg, si vede solo una piccola parte e che ha la stessa struttura di base del pene”.[irp]
Le due autrici sono studentesse di medicina a Oslo e sono esperte di educazione sessuale. “Il libro della vagina” nasce dall’esperienza di successo di un blog sugli stessi temi, divenuto popolarissimo in Norvegia. Anche per il modo semplice con cui Nina ed Ellen si esprimono, senza alcuna morbosità, ma altrettanto senza falsi pudori. “Siccome abbiamo sempre comparato il pene alla vagina, quindi con il nostro ‘buco’, anziché con il clitoride – ha aggiunto Brochmann – molte persone pensano che alle donne il sesso vaginale piaccia come agli uomini. Il che non è vero”. E dal messaggio fisiologico il passaggio a quello più politico, in un mondo che sulla totemica del fallo ha costruito quasi tutte le proprie strutture di potere, è un movimento naturale.
“E’ importante guardare ai modi in cui siamo simili, e non solo a quelli in cui siamo diversi – ha concluso Ellen Stokken Dahl – perché se mettiamo troppa enfasi sulle differenze tra uomini e donne, fisicamente e fisiologicamente, è più facile provare anche a sostenere che dovrebbero comportarsi in modo diverso, che dovrebbero avere ruoli diversi nella società. Ma i nostri corpi sono molto più simili di quanto pensiamo. E questo noi pensiamo è un modo per dimostrare che uomini e donne devono avere gli stessi ruoli e diritti nella società”. Non così difficile, verrebbe da dire, o no?[irp]