“Anche Salvatore Tutino – aggiunge Ernesto Carbone, membro della segreteria – rimane stritolato dalle faide interne e dai veti incrociati dei vari direttori e rinuncia. A questo punto è certificato che anche la città di Roma si è dotata di un suo evento rievocativo: la giostra dell’assessore. La situazione è preoccupante per la città, bloccata dagli scontri interni ai gruppi dirigenti dei 5 stelle e dall’inerzia di un sindaco che non riesce ad andare oltre sterili e poco credibili denunce contro i poteri forti”. Nello stesso giorno l’inquilina del campidoglio deve spiegare in audizione al Senato “Cercasi assessore al bilancio disperatamente. Possibilmente senza scheletri nell’armadio come inchieste giudiziarie in atto o pesanti conflitti di interessi”, ironizza il senatore Stefano Esposito. “Dopo la rinuncia di Tutino – sottolinea l’esponente pd – la deriva della Giunta Raggi è ormai evidente. La situazione appare sempre più patetica”. “La Capitale d’Italia – ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Lavoro Maria Spillabotte – è ormai ostaggio di uno spettacolo indecoroso: le lotte intestine e l’incapacità del M5s. Dopo 3 mesi la giunta non è ancora al completo e a mancare è un assessore di peso come quello al Bilancio. I dirigenti del Comune lamentano la paralisi. La sindaca Virginia Raggi, telecomandata dal leader, non riesce a trovare chi lavori con lei oppure chi trova è inadeguato oppure ancora viene fatto fuori dalle faide interne al Movimento. La misura è colma: se questo è il grillismo di governo, poveri noi”.”L’assessore al bilancio di Roma in pectore Tutino ritira la sua disponibilità. A questo punto mi arrendo”, twitta la vicecapogruppo alla Camera Alessia Morani, con l’hashtag #stellecadenti. E intanto, finisce in archivio l’inchiesta sui presunti illeciti connessi all’omessa dichiarazione di incarichi e compensi relativi ad una consulenza presso la Asl di Civitavecchia da parte della sindaca nel periodo in cui era consigliera dell’assemblea capitolina. Il gip ha chiuso il caso su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall’Olio che ai primi di agosto avevano sollecitato di archiviare sulla base del fatto che le motivazioni addotte dalla Raggi erano da considerare plausibili.