Anci verso il dopo Orlando: “E’ il periodo piu’ nero nella storia dei sindaci siciliani”. Bianco, uniti e autonomi
L’Anci Sicilia si prepara a rinnovare i suoi organismi dopo la non semplice gestione di Leoluca Orlando. L’assemblea congressuale si svolgera’ il prossimo 7 novembre. Il sindaco di Palermo – la prossima primavera impegnato a succedere a se stesso come sindaco di Palermo – ribadisce come “l’Anci debba rappresentare un concreto punto di riferimento per le amministrazioni comunali, garantendo la massima unita’ possibile cosi’ come e’ stato in questi ultimi anni. Unita’ che non significa massificare le opinioni ma tenere in grande considerazione le necessita’ degli enti locali che versano da troppo tempo in uno stato di crisi cui non si e’ riusciti a trovare soluzioni adeguate. Il nostro obiettivo rimane costantemente quello di raggiungere un’intesa istituzionale e per questo motivo torneremo a chiedere un incontro con governo nazionale e regionale e con Anci per riportare in primo piano la drammatica situazione dei comuni siciliani”. Anche il sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, evidenzia le enormi difficolta’ che ogni giorno affrontano i sindaci siciliani, spesso impossibilitati a svolgere il proprio ruolo con serenita’ e con strumenti necessari e adeguati. “L’uso della nostra autonomia e gli eccessivi vincoli amministrativi che dobbiamo affrontare ogni giorno – ha spiegato – spesso ci fanno rimpiangere di non essere sindaci in altre citta’ italiane. Ma sono convinto che proprio per adempiere con serenita’ al nostro incarico, sia necessario puntare sull’autonomia dell’associazione a tutela degli interessi che rappresentiamo, rinnovando lo spirito unitario per affrontare la difficile e delicata stagione che ci aspetta”. “Questo – aggiunge il vice presidente dell’Anci Sicilia, Salvatore Lo Biundo – e’ sicuramente il periodo piu’ nero nella storia dei sindaci siciliani. Siamo stati abbandonati al nostro destino e costretti ad affrontare da soli il fallimento delle nostre amministrazioni. Sono convinto che l’Anci debba continuare a svolgere un ruolo propositivo nell’ambito di un dialogo istituzionale in grado di far riemergere i comuni dal baratro”.