Cronaca

Ancora alta la tensione a Kabul, altri morti morte nella calca

Caos e persone morte schiacciate nella calca di migliaia di persone che cercano disperatamente di lasciare l’Afghanistan in mano ai talebani: è la testimonianza di ciò che accade all’aeroporto di Kabul del corrispondente dell’emittente britannica Sky News, Stuart Ramsay. Migliaia di persone che aspettano di entrare per essere evacuate, si accalcano e in prima fila le persone sono “schiacciate a morte”. Il corrispondente ha riferito che i soldati britannici (ma non solo) hanno cercato in tutti i modi di tirar fuori le persone dalla calca, anche prendendoli per le braccia dall’alto, stando in piedi sulla cima delle mura di recinzione. Per aiutare la gente disidratata e stremata hanno anche spruzzato acqua con un tubo. Uomini, donne e tantissimi bambini. Ma in mezzo alla calca – ha raccontato ancora il corrispondente – persone non ce l’hanno fatta: “I soldati hanno iniziato a gridare chiedendo medici e barelle, mentre persone prive di sensi sono state trasportate nelle retrovie. I medici hanno controllato i loro segni vitali e poi hanno coperto i corpi con lenzuola bianche”.

L’ambasciata degli Stati uniti a Kabul ha emesso un’allerta di sicurezza per l’aeroporto della capitale afgana. L’ambasciata ha avvertito i cittadini americani di non spostarsi verso lo scalo per “potenziali minacce di sicurezza fuori dagli ingressi”. Si invitano quindi i cittadini a non recarsi all’aeroporto a meno “di ricevere istruzioni individuali da rappresentanti del governo”. L’ambasciata ha anche chiesto ai cittadini americani in Afghanistan che non lo avessero fatto di compilare il modulo di Repatriation Assistance Request “al più presto possibile”. “Non chiamare l’ambasciata americana a Kabul per dettagli o aggiornamenti sul volo. Questo modulo è l’unico modo per comunicare interesse perle opzioni di volo”, ha avvertito la sede diplomatica. Testimoni affermano che all’aeroporto c’è ancora il caos, mentre la folla tenta di raggiungere un volo di evacuazione. I talebani hanno dichiarato di non essere responsabili della situazione allo scalo, e hanno accusato le potenze occidentali per non avere un piano di evacuazione migliore. 

Intanto, il Cremlino rende noto che i presidenti di Russia e Turchia Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan hanno discusso in una telefonata della situazione in Afghanistan e della necessità di contrastare il terrorismo e il traffico di droga, cooperando sui due temi. Lo rende noto il Cremlino. Le parti “hanno sottolineato l’importanza di garantire pace e stabilità al Paese, nel rispetto della legge e dello stato di diritto” e “hanno enfatizzato che la priorità deve essere data alla lotta al terrorismo e al traffico di droga”.

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