Ancora caos in Kazakistan, 6mila arresti dall’inizio degli scontri

Ancora caos in Kazakistan, 6mila arresti dall’inizio degli scontri
9 gennaio 2022

Sono circa 6mila gli arresti effettuati dall’inizio delle violente manifestazioni in Kazakistan, dove parte della popolazione protesta per l’aumento dei prezzi del gas. I media locali parlando di 5.135 arrestati nell’ambito di 125 inchieste, secondo i dati del ministero dell’Interno. Le proteste sono iniziate la settimana scorsa e sono approdate poi ad Almaty e hanno causato danni per 175 milioni di euro, sempre secondo il ministero. “Al momento la situazione si è stabilizzata in tutte le regioni”, ha detto il ministro dell’Interno Erlan Turgoumbayev, aggiungendo che “le operazioni antiterrorismo proseguono”.

In ogni caso, resta alta la tensione in Kazakistan. Almeno 164 persone sono morte nelle rivolte che hanno scosso il Paese, di cui 103 nella sola capitale economica Almaty. Purtroppo, il bilancio, che non è stato possibile verificare in modo indipendente, potrebbe peggiorare. La situazione resta critica: la data di riapertura dell’aeroporto internazionale di Almaty, la seconda città più grande del Kazakistan, non è stata ancora fissata. “L’aeroporto internazionale di Almaty è chiuso a tempo indeterminato, secondo il servizio stampa dell’aeroporto”, hanno riferito i media locali. Sabato scorso era stato riferito che l’aeroporto sarebbe stato chiuso fino al 10 gennaio.

Intanto il Cremlino ha fatto sapere che il presidente russo, Vladimir Putin, parteciperà alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza collettiva della Csto che si terrà in videoconferenza sotto la presidenza dell’Armenia. In precedenza, Putin e l’omologo kazako Kassym-Jomart Tokayev hanno avuto una “lunga” conversazione telefonica sulla situazione in Kazakistan e il presidente kazako ha chiesto proprio che l’Organizzazione per il trattato di sicurezza collettiva (CSto) si riunisca. Il presidente kazako ha detto al capo di stato russo che “la situazione nel Paese si sta stabilizzando, ma ha sottolineato che restano hotspot di attacchi terroristici e che la lotta al terrorismo proseguirà con forza” in Kazakistan. Il summit in videoconferenza si occuperà della situazione in Kazakistan e vedrà la partecipazione di Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Russia, Kyrghizistan, Tajikistan e Uzbekistan.

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Infine, anche papa Francesco oggi è intervenuto al termine dell’Angelus in piazza San Pietro sugli scontri in Kazakistan. “Ho appreso con dolore che vi sono state vittime durante le proteste dei giorni scorsi in Kazakistan. Prego per loro e per i familiari. Auspico che si ritrovi al più presto l’armonia sociale attraverso la ricerca del dialogo, della giustizia e del bene comune” ha detto Bergoglio.

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