L’ultimo stipendio percepito risale ad aprile. Si sta “verificando un ritardo nei pagamenti delle supplenze temporanee, nonostante il sistema ‘rigido’ messo in atto da questo anno scolastico per garantire la regolarita’ delle retribuzioni, dopo anni difficili, in cui gli stipendi arrivavano con molti mesi di ritardo e continui rimbalzi di responsabilita’ tra segreterie scolastiche e NoiPA”. Lo afferma l’Anief, spiegando che “per i responsabili dei pagamenti c’e’ una ‘mancanza di copertura dei fondi da parte del MIUR sul capitolo di bilancio’. Si tratta di un comportamento ingiustificabile, ancora di piu’ perche’ si determina dopo che la tanto decantata doppia riforma della scuola e della PA, con tanto di digitalizzazione dei sistemi di pagamento, avrebbe dovuto superare questo genere di problemi”.[irp]
Anief ricorda che “fino a prova contraria i rapporti di lavoro sono regolati dagli articoli 35 e 36 della Costituzione, in base ai quali ‘la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni’ e che ‘il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantita’ e qualita’ del lavoro svolto'”. Il segretario nazionale Marcello Pacifico (Anief-Cisal)sottolinea inoltre che “molti di questi insegnanti che attendono l’accreditamento dello stipendio, pur di lavorare sono disposti ad allontanarsi da casa anche di centinaia di chilometri. Sono costretti ad anticipare le spese per il viaggio, spesso anche per il pernotto o per l’affitto, oltre che per tutto il resto. Non si puo’ dire loro che l’amministrazione sta verificando la disponibilita’ dei fondi a disposizione. Il rifornitore di carburante, il bigliettaio, il proprietario dell’appartamento e il cassiere del supermercato vogliono essere pagati subito: cash, come si usa dire in tutto il mondo. Per noi, quindi, l’attesa e’ finita: il sindacato ha deciso di mettere a disposizione, di tutti i precari in attesa di stipendio, un modello di diffida e messa in mora”.[irp]