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Anm svolta a destra: Parodi eletto presidente. Meloni: “Auspico un confronto costruttivo”

In un momento delicato per i rapporti tra magistratura e governo, l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha scelto una nuova guida più vicina alle posizioni dell’esecutivo. Cesare Parodi, 62 anni, procuratore aggiunto del pool fasce deboli di Torino ed esponente di Magistratura Indipendente (MI), è stato eletto presidente con 32 voti su 36 nel Comitato Direttivo Centrale (CDC). Due le schede bianche. Succede a Giuseppe Santalucia, leader del gruppo progressista Area, che dopo quattro anni alla guida di una giunta unitaria ha deciso di non ricandidarsi.

Una giunta rinnovata e il messaggio del governo

Il CDC ha rinnovato tutti i vertici dell’ANM, confermando una maggioranza orientata a ridurre le tensioni con il governo Meloni. All’unanimità sono stati eletti:
• Marcello De Chiara (Unicost), vicepresidente;
• Rocco Maruotti (Area), segretario generale;
• Stefano Celli (MD), vicesegretario;
• Monica Mastrandrea (Unicost), direttrice de “La Magistratura”;
• Giuseppe Tango (MI), coordinatore dell’ufficio sindacale.

La premier Giorgia Meloni ha immediatamente inviato gli auguri di buon lavoro, accogliendo con favore la richiesta di incontro avanzata da Parodi: “Auspico un confronto costruttivo sui temi della giustizia, nel rispetto dell’autonomia reciproca”.

Parodi: dialogo col governo e difesa dell’associazionismo

Nel suo primo discorso, Parodi ha sottolineato l’urgenza di un incontro con l’esecutivo, nonostante i possibili “dini” o risposte formali: “Dobbiamo provare, per dimostrare di non aver lasciato nulla di intentato nella difesa della magistratura”. Con tono umile, il nuovo presidente ha ironizzato sulla sua “oscurità laboriosa”, definendosi un magistrato lontano dai riflettori, ma con 35 anni di esperienza. Ha poi respinto con forza i paragoni tra le correnti dell’ANM e la “Banda Bassotti”: “Siamo espressione della società, non degenerazioni. Il confronto associativo è un valore, a prescindere dall’ideologia”.

Sciopero e tensioni sul referendum delle carriere

Parodi ha confermato che lo sciopero dei magistrati, deliberato in precedenza, “oggi non è stato revocato”, lasciando aperta ogni opzione per i prossimi giorni. La scelta di una guida filogovernativa arriva in un contesto di forte attrito tra Palazzo Chigi e l’ANM, soprattutto sul referendum per la separazione delle carriere, tema che divide la categoria.

Un cambio di passo dopo Santalucia

Il passaggio di consegne da Santalucia a Parodi segna un cambio di strategia: dall’unità trasversale voluta dal predecessore alla ricerca di un dialogo più strutturato con la maggioranza. Santalucia, nel saluto iniziale, aveva augurato “in bocca al lupo” al CDC, consapevole delle sfide in gioco. Parodi, dal canto suo, ha ribadito il suo approccio pragmatico: “Parlo chiaro e ho amici in tutti i gruppi”. Un segnale di apertura, ma anche la consapevolezza di guidare un’associazione in un periodo cruciale, tra riforme contestate e la necessità di preservare l’autonomia della giustizia.

Il futuro dell’ANM si giocherà sulla capacità di bilanciare istanze interne e pressioni politiche, in uno scenario dove ogni mossa sarà scrutinata, a partire da quel confronto col governo che Parodi vuole subito “per acquisire elementi di valutazione”. Intanto, la sua ironia (“mi servirà un avvocato familiarista, mia moglie non sa nulla”) ricorda che, dietro le toghe, restano persone in cerca di equilibrio tra dovere e vita privata.

Pubblicato da
Enzo Marino