Condannare all’ergastolo Salvatore Di Grazia, 80enne, imputato per omicidio e soppressione di cadavere perché accusato di avere ucciso la moglie, Mariella Cimo’, 72 anni, al culmine di una lite per motivi economici e passionali, facendo poi sparire il corpo. E’ la richiesta sollecitata, a conclusione della requisitoria, dal Pm Angelo Busacca alla Corte d’assise di Catania. Mariella Cimò scomparve dall’abitazione della coppia il 25 agosto del 2011, la denuncia fu stata presentata dal marito il 5 settembre successivo. I due erano sposati da 43 anni. Negli ultimi periodi c’erano stati dei contrasti tra marito e moglie, in particolare sulla gestione di un autolavaggio self service per autovetture di Aci Sant’Antonio, di proprietà della Cimò e nel quale lavorava Di Grazia. La donna lo voleva vendere, mentre il marito era assolutamente contrario, anche perché, sostengono gli investigatori, “utilizzava gli uffici per incontri legati a relazioni extraconiugali”.