Aperto e subito rinviato il processo alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Il giudice del tribunale monocratico della Capitale, sentite le parti, acquisiti gli atti, ha rimandato al 16 luglio la convocazione dei primi testi. La prima cittadina risponde dell’accusa di falso documentale nell’ambito della nomina di Renato Marra a capo della Direzione Turismo del Campidoglio. Stamane all’avvio il pm Francesco Dall’Olio aveva ipotizzato di andare a sentenza il 30 luglio prossimo con udienze straordinarie, ma il giudice ha indicato come periodo possibile quello di marzo 2019.
Tra i testimoni chiesti dalla Procura di Roma sono stati citati l’ex capo di Gabinetto, Carla Romana Raineri e l’ex avvocato di Roma Capitale, Rodolfo Murra. Oltre a loro, il pm Dall’Olio, ha chiesto come testimone l’ex assessore regionale, Fabrizio Santori. Il 16 luglio si comincerà con tre operanti delle forze dell’ordine. L’esame della Raggi in aula potrebbe avvenire già entro l’estate. Il giudice ha fatto richiesta dell’aula Occorsio, molto più grande, per le prossime udienze.
I legali della sindaca hanno comunque sottolineato che la loro assistita si sottoporrà ad esame all’esito dei diversi esami testimoniali. Raggi, come detto, è imputata e risponde dell’accusa di falso. La contestazione è connessa alla nomina di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele, a capo del dipartimento turismo del Comune. Le parole della Raggi sono state raccolte – secondo l’impostazione della Procura – dell’autorità anticorruzione del Campidoglio. Per questa vicenda Raffaele Marra è già sotto processo per l’accusa di abuso d’ufficio.