Cronaca

Appalti, camorra e mazzette: 70 arrestati tra politici, imprenditori e docenti universitari

Appalti, camorra e mazzette. E scattano settanta misure di custodia cautelare per accuse che vanno dalla turbativa d’asta ai reati di criminalità organizzata. A finire sotto inchiesta imprenditori, politici, funzionari pubblici e docenti universitari. “Una impressionante rete di legami illeciti”, l’ha definita il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, capo del pool anticamorra che ha guidato le indagini sulle tangenti per diciotto appalti da venti milioni di euro tra Napoli, Caserta e Benevento. Gli inquirenti hanno parlato di un “sistema di potere” che andava dalla ideazione dell’opera da appaltare alla sua esecuzione e al pagamento delle tangenti.

I NOMI E’ un lungo elenco quello dei politici e dei colletti bianchi coinvolti nell`inchiesta della procura di Napoli. Spicca il nome del consigliere Pasquale Sommese, ex assessore delle Risorse umane durante la Giunta Caldoro e attuale consigliere regionale del Nuovo centrodestra, destinatario della misura cautelare in carcere. Ci sono poi Angelo Giancarmine Consoli, del Nuovo centrodestra e il sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro, ex presidente dell`ordine degli architetti di Caserta, destinatari di misura cautelare in carcere. Ai domiciliari, invece l`ex sindaco di Pompei Claudio D`Alessio, del Partito democratico; l`ex sindaco di San Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano; il fratello dell`ex sindaco Pd di Casapesenna, Raffaele De Rosa; l`ex sindaco di Casapulla Ferdinando Bosco. Ai domiciliari in via cautelare anche la direttrice della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l`area metropolitana di Napoli Adele Campanelli; Daniele Marrama, presidente della fondazione del Banco di Napoli (anche se i fatti contestati non riguardano il suo ruolo di presidente); Salvatore Visone, l`ex presidente dell`Ordine degli architetti di Napoli e provincia; il direttore amministrativo dell`azienda per il Diritto allo studio all`università di Caserta Claudio Borrelli. Un misura cautelare è stata disposta anche per Andrea Rea e Paolo Stabile, rispettivamente ex presidente ed ex direttore generale della Mostra d`Oltremare di Napoli: il primo è agli arresti domiciliari e il secondo in carcere.

L’INCHIESTA L’inchiesta ha ricostruito il sistema in virtù del quale l’ingegnere Guglielmo La Regina, personaghop chiave dell’indagine, immaginava l’opera pubblica e ne otteneva il finanziamento tramite l’ex assessore regionale Pasquale Sommese, e avrebbe poi stabilito con chi scolgeva la propria attività nell’ente appaltante il prezzo per la corruzione, individuando la possibilità di identificare i vincitori della gara su cui gravava l’onere del prezzo della corruzione in precedenza pattuito. La garanzia per la buona riuscita dell’affare era assicurata grazie a relazioni con prof universitari e funzionari pubblici. Tredici i reati di corruzione, quindici di turbativa d’asta, molti dei quali con l’aggravante mafiosa per i presunti interessi del clan dei Casalesi, sia della fazione che a capo a Schiavone e Russo sia quella del boss Zagaria. Indagine condotta in tempi rapidi e tempestivi, come sottolineato dal procuratore Nunzio Fragliasso, reggente della Procura di Napoli. I fatti al centro delle accuse si riferiscono al periodo tra il 2013 e il 2015, mentre alcune contestazioni di associazione camorristica sono ancora più attuali, nel 2016.  La maggior parte delle gare pubbliche su cui ha indagato la procura partenopea è concentrata in provincia di Caserta. Si tratta di un complesso intervento (manutenzione straordinaria e adeguamento) di un immobile ad Aversa da destinare alla Casa dello Studente per l’Adisu della Seconda Università degli studi di Napoli.

Sempre nella provincia di Terra di Lavoro si è indagato su due interventi nel Comune di Casapulla (condotta adduttrice del pozzo comunale, strutture complementari sviluppo dell’Area Pip); su due distinte gare per la progettazione definitiva, il coordinamento e la realizzazione del Museo archeologico di Alife, nell’omonimo comune; tre le gare relative a un massiccio intervento per il progetto “Le Porte dei Parchi” (comune di Francolise, ente capofila, Alife, Rocca d’Evandro e Calvi risorta). Sotto la lente degli inquirenti anche tre gare nel comune casertano di Riardo (per il Castello medievale, mostra evento e adeguamento impianto sportivo) e quella per il progetto esecutivo I lotto di lavori di ristrutturazione di impianti irrigui per il Consorzio di bonifica del Sannio Alifano. Una delle gare coinvolte nell’indagine della procura partenopea riguarda la realizzazione dell’impianto di cremazione del cimitero comunale di Pompei. Per l’ex sindaco, Claudio D’Alessio, sono stati disposti i domiciliari. In provincia di Napoli ci sono altre tre gare per cui ci sarebbero state irregolarità: una a Cicciano (per lavori finalizzati al risparmio energetico di un istituto scolastico); una a Casoria (per il Parco delle Arti); una a San Giorgio a Cremano (per il completamento di Villa Bruno, con recupero funzionale del parco e dell’area ex fonderia. Una sola gara riguarda un comune del Beneventano. Si tratta dei lavori di restauro della Torre civica medievale a Cerreto Vecchia (Comune di Cerreto Sannita) con riqualificazione dell’area circostante da adibire a parco archeologico all’aperto e rifunzionalizzazione della vecchia cabina idrica da adibire a museo (I lotto).

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redazione