“Qui Mare Jonio, siamo in acque territoriali di fronte a Lampedusa. Abbiamo due tre metri di onde attorno, 99 persone che iniziano a sentirsi male. Abbiamo bisogno di portare a terra prima possibile queste persone che abbiamo salvato dal mare e in questo momento sono costrette a stare in mezzo a un mare che li fa soffrire. Dobbiamo scendere, dobbiamo portare a terra tutti quanti prima possibile”. E’ l’appello di Cecilia Strada (figlia di Gino Strada presidente di Emergency), a bordo della Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Humas, che questa mattina è arrivata a 13 miglia nautiche a sud di Lampedusa. A bordo, tra i 99 migranti, ci sono 22 bambini, alcuni piccolissimi, 26 donne, di cui 8 incinte. Il Viminale ha dato l’ok allo sbarco, ma solo di donne, bambini e malati.
“Questa mattina abbiamo preso un temporale in testa, siamo ora tutti bagnati per via delle onde. Abbiamo veramente bisogna di tornare a terra e portare tutti quanti in un porto sicuro prima possibile. Abbiamo a bordo donne incinte, bambini piccolissimi, tante persone che hanno sofferto torture, abbiamo a bordo dei naufraghi che sono scappati da un paese in guerra”. Nello stesso comunicato in cui ha annunciato l’ok allo sbarco di donne e bambini, il Viminale ha ribadito che rimane confermato il divieto di ingresso e sbarco per una nave che non rispetta le leggi e che, dice il testo, preordinatamente provoca lo stato di necessità a bordo per sbarcare in Italia”. Il caso mette alla prova la neofondata alleanza rossogialla. Sui social, anche il deputato PD Matteo Orfini interviene ricordando che il neoincaricato presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha invocato oggi un nuovo umanesimo. “Immagino quindi” dice Orfini “che gli esseri umani salvati dalla Mare Jonio sbarcheranno immediatamente e che il mio partito lo chiederà con grande forza”.