“Le alternative di governo non si aspettano ma si costruiscono giorno dopo giorno. E se il centrodestra in Sicilia vuole tornare ad essere maggioranza politica, e’ necessario che parli un solo linguaggio e segua un’unica strategia”. L’appello all’unita’ parte da Catania, dove i deputati regionali della “Lista Musumeci” hanno tenuto un assemblea pubblica per illustrare l’attivita’ svolta nei primi sedici mesi di questa legislatura e per rilanciare “il Progetto Sicilia” di un governo-ombra, affidato a tutte le forze del centrodestra siciliano”. Presente l’intera classe dirigente e decine di amministratori, i lavori sono stati introdotti dal deputato Gino Ioppolo, che ha ricordato “l’impegno No Muos, la dura opposizione alla pessima riforma delle Provincie ed alla riproposizione della famigerata Tabella H, le iniziative per il recupero dei borghi rurali e la difesa delle strutture ospedaliere minori. Il Pd e’ al governo della Sicilia dal 2009, prima con Lombardo ed ora con Crocetta, per cui questa sinistra – ha commentato Ioppolo – non ha piu’ nulla da dire ai siciliani, ne’ possiamo lasciare al Movimento5Stelle, che ha fatto da stampella stagionale a Crocetta, il compito di interpretare la protesta della gente.” Il capogruppo Santi Formica ha sottolineato come “ben tre diverse giunte regionali in un anno e mezzo non siano bastate ancora per avviare finalmente una accettabile azione di governo e di rilancio della societa’ e della economia siciliane. Con Crocetta i precari in Sicilia si sono moltiplicati, a cominciare da quelli della formazione”.
L’incontro e’ stato concluso da Nello Musumeci: “Le assurde e ingiustificabili divisioni interne e la diserzione delle urne di moltissimi elettori hanno consegnato nel 2012 la Sicilia al peggiore vetero-comunismo – ha ricordato il candidato rivale di Crocetta – quello della doppiezza, di un giacobinismo cieco e insensato, incapace di affrontare i problemi del pauroso degrado socio-economico. Il governatore non puo’ far finta di stare di giorno con le fasce deboli e di notte ricevere ordine dai poteri forti”. Secondo Musumeci “serve in Sicilia la revisione dello Statuto e la riforma della legge elettorale, ma servono anche misure urgenti anticicliche, un “Patto per il lavoro” con le parti sociali, aprire un contenzioso finanziario col governo di Roma e rendere subito operativa la nuova programmazione dei fondi europei. Qualcuno spieghi a Crocetta che la lotta alla mafia si fa non solo invocando le manette ma anche sostenendo la crescita e lo sviluppo dei territori”.