Il ministero dell’Economia ha pubblicato la circolare che illustra la corretta modalità applicativa della Tari, la tassa sui rifiuti. Il chiarimento, informa il Mef, si è reso necessario a seguito del calcolo che alcuni Comuni hanno adottato, in base al quale la parte variabile della tassa è stata moltiplicata per il numero delle pertinenze. In questo modo sono risultati importi decisamente più elevati rispetto a quelli che sarebbero risultati applicando la quota variabile una sola volta. La circolare definisce quindi che, con riferimento alle pertinenze dell`abitazione, appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell`utenza domestica. “Un diverso modus operandi da parte dei comuni – è scritto nella circolare – non troverebbe alcun supporto normativo, dal momento che condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell`utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l`importo della Tari”. Per `superficie totale dell`utenza domestica` si intende la somma dei metri quadri dell`abitazione e delle relative pertinenze, precisa il ministero. Qualora il contribuente riscontri un errato computo della parte variabile della tassa sui rifiuti effettuato dal Comune o dal soggetto gestore del servizio può chiedere il rimborso del relativo importo in ordine alle annualità a partire dal 2014, anno in cui la Tari è entrata in vigore.