Approvato il decreto scuola, ecco i due scenari previsti

6 aprile 2020

Tutti promossi e maturità con un solo esame orale anche in via telematica mentre la didattica a distanza farà media per il voto finale. E via libera pure all’assunzione di 4.500 insegnanti. Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sulla scuola. Due gli scenari previsti e tutto dipendera da cosa accadrà il 18 maggio. Per quanto riguarda la maturità 2020, gli scenari sono due: se si rientrerà in classe entro il 18 maggio, possibili esami più completi con “commissione tutta interna con il presidente esterno”. Altrimenti, solo prova orale da sostenere con ogni probabilità online. Azzolina ha ribadito negli ultimi giorni che gli studenti saranno tutti ammessi all’esame, ma non automaticamente tutti promossi: escluso quindi il “6 politico”.

Nel caso si tornasse in classe entro questa data, e si avessero quindi quattro settimane di lezione, l’esame di maturità verrebbe svolto il 17 giugno con il tema di italiano, una prova nazionale uguale per tutti. La seconda prova scritta invece “non sarà a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinché sia aderente alle attività didattiche svolte nel corso dell’anno scolastico”. Il decreto stabilisce che le commissioni di esame siano composte dai professori interni e da un presidente esterno. Toccherà quindi ai prof interni, che conoscono bene la classe e il programma svolto, scegliere l’argomento della seconda prova scritta. A fine giugno si parte con la prova orale.

Per quanto riguarda l’esame di terza media, se la chiusura dovesse protrarsi oltre il 18 maggio la prova non sarà effettuata, ma si limiterà alla consegna di una tesina e al voto finale che sarà assegnato tramite scrutinio. In questo caso, promozione assicurata per tutti. Si riuscisse a tornare sui banchi prima del 18 maggio, previsto un esame semplificato. Nella bozza del decreto è prevista anche l’integrazione e il recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020 nel corso dell’anno scolastico successivo a decorrere dal 1° di settembre 2020. Si delinea, sempre in riferimento al possibile perdurare dell’emergenza sanitaria, anche come si procederà per lo svolgimento degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni e dei tirocini professionalizzanti. Il ministro dell’Università e della ricerca può disciplinare con proprio decreto l’organizzazione e le modalità della prima e della seconda sessione dell’anno 2020 degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni, nonché delle professioni di odontoiatra, farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista ed esperto contabile, nonché delle prove integrative per l’abilitazione all’esercizio della revisione legale.

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Anche in questo caso, se necessario, sarà prevista la modalità di svolgimento delle prove diverse da quelle ordinarie, comprese modalità a distanza. Fermi restando “i limiti e le restrizioni” sullo svolgimento di tutte le prove stabilite dalle procedure concorsuali, durante lo stato di emergenza, il Ministero dell’istruzione può bandire i concorsi per l’assunzione di personale docente ed educativo per i quali possegga possiede le necessarie autorizzazioni, prevede la bozza. Via libera, intanto, sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.

In sintesi

LA DEADLINE DEL 18 MAGGIO – Il decreto stabilisce le modalità di chiusura dell’anno scolastico a seconda del ritorno o meno in classe per il 18 maggio, la data che ormai è la deadline per la riapertura (poco probabile) delle scuole.

MATURITA’, POSSIBILE L’ORALE “DA REMOTO” – Per quanto riguarda la Maturità, Azzolina ha più volte ripetuto che gli studenti saranno tutti ammessi all’esame, ma non automaticamente tutti promossi: è escluso quindi il “6 politico”. Il decreto recepisce questa visione.

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Come ha illustrato la ministra ieri a “Che tempo che fa”, “la prima ipotesi, se si torna entro il 18 maggio, è un esame con commissione interna e presidente esterno, con seconda prova preparata dalla commissione interna, perché dobbiamo garantire prove aderenti al percorso. Se non si tornasse a scuola, ci sarebbe solo la prova orale”.

L’orale potrebbe essere anche svolto “da remoto”, con collegamenti on line come già avviene nelle università, ma non è detto: dipende comunque dall’evoluzione della situazione coronavirus.

Il 17 giugno quindi, la Maturità inizia per tutti con il tema di italiano con le tracce stabilite dal Ministero; gli argomenti della seconda prova scritta li deciderà invece la commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni.

IN PAGELLA ANCHE I VOTI “A DISTANZA” – Per gli studenti che frequentano gli anni intermedi (elementari, medie o superiori) si prevede l’ammissione all’anno successivo con una pagella “reale”, che fotograferà quando svolto dallo studente sia nel periodo precedente la chiusura delle scuole che in quello post chiusura, con voti che terranno quindi conto anche delle lezioni con la didattica a distanza.

A SETTEMBRE RECUPERO DEGLI APPRENDIMENTI – Chi ha delle lacune (dovute anche a problemi tecnici con la dad), su indicazione del consiglio di classe, recupererà gli apprendimenti da inizio settembre: non si tratterà quindi di recuperare le insufficienze tramite un corso di recupero, ma di riprendere o approfondire la parte di programma fatta poco o male in questi mesi.

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ESAME DI TERZA MEDIA – Anche per lo svolgimento dell’esame di terza media (che dovrebbe essere affrontato in un successivo atto) sono due le opzioni: se non si torna entro il 18 maggio, l’esame salta e lo studente riceve solo il voto finale, tramite scrutinio dell’anno, e con una semplice consegna di una tesina; altrimenti, se si tornerà in classe, l’esame si terrà ma in modo molto semplificato.

SCENARIO AUTUNNALE E MASCHERINE – Non ci sono per ora misure sul possibile “scenario” di proseguire con la didattica a distanza anche il prossimo autunno, in caso di nuovi focolai di contagi, comunque non escluso dal Ministero.

Non è stato oggetto del Cdm nemmeno il possibile obbligo in classe delle mascherine, viste le ordinanze delle varie Regioni sul loro utilizzo nei luoghi chiusi.

LA BOZZA DECRETO

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