“Uomini d’oro”, ricchezze personali per 33 miliardi dollari tra i principi arrestati

“Uomini d’oro”, ricchezze personali per 33 miliardi dollari tra i principi arrestati
Il principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman (MbS)
7 novembre 2017

Nelle lussuose stanze del Ritz Carlton di Riad sarebbero rinchiusi uomini con ricchezze personali pari ad almeno 33 miliardi di dollari. E’ la stima (parziale) fatta dall’agenzia Bloomberg, secondo cui la retata anticorruzione promossa dal principe ereditario saudita Mohammed Salman ha portato in carcere, tra gli altri, tre degli uomini più ricchi dell’Arabia Saudita e un fratello di Osama bin Laden. Secondo i media agli arresti ci sono undici principi, quattro ministri, un numero imprecisato di ex ministri e imprenditori e militari. Ieri il ministro della Giustizia ha detto che gli arresti sono solo la “fase uno” della campagna contro la corruzione. E’ stato “solo l’inizio di un processo vitale per sradicare la corruzione dovunque esista” ha affermato in una nota lo sceicco Saud Al Mojeb. Ecco chi sono gli “uomini d’oro” tra gli arrestati.

ALWALEED BIN TALAL, 19 miliardi di dollari: – nipote dell’ultimo re saudita, Abdullah, possiede il 95% della Kingdom Holding, che conta azioni in multinazionali quali Citigroup, Twitter, Apple e News Corp.; – stando all’indice dei miliardari Bloomberg è la 50esima persona più ricca al mondo su complessive 500;

MOHAMMED AL AMOUDI, 10,1 miliardi di dollari: – nato in Etiopia da padre saudita e madre etiope, ha investimenti in Africa, Europa e Arabia saudita; – tra i suoi beni figura la più grande azienda petrolifera della Svezia, Preem AB; è il più grande investitore privato in Etiopia, dove possiede alberghi e una miniera d’oro e dove ha investito centinaia di milioni di dollari in grandi aziende agricole, dedite alla coltura di riso e caffè;

SALEH KAMEL, 3,7 miliardi di dollari: – imprenditore che possiede la Dallah Albaraka, un’azienda che opera nella distribuzione alimentare, nel settore immobiliare e nei media in Arabia saudita. Possiede anche quote di controllo nell’azienda finanziaria islamica Alabaraka Banking Group, che ha sede in Bahrein;

NASSER AL TAYYAR, 600 milioni di dollari: – fondatore di una delle più grandi aziende di viaggi dell’Arabia saudita, Al Tayyar Travel Group Holding Co., nata nel 1980;

BAKR BIN LADEN: – il fratello di Osama Bin Laden è alla testa di una delle più grandi aziende edili del Paese, la Saudi Bin Laden Group, creata dal padre Mohammed nel 1931; l’azienda ha registrato profitti per tre miliardi di dollari nel 2016;

ESPONENTI “PIU’ POVERI”

PRINCIPE MUTAIB BIN ABDULLAH, figlio del defunto re Abdullah, il principe Mutaib era ritenuto uno dei possibili eredi al trono.
Era a capo della Guardia nazionale di elite, la sola unità delle forze di sicurezza del regno che non era ancora sotto il controllo del principe ereditario;

PRINCIPE TURKI BIN ABDULLAH, ex governatore di Riad;

PRINCIPE FAHD BIN ABDULLAH BIN MOHAMMED, ex viceministro della Difesa;

PRINCIPE TURKI BIN NASSER, ex capo della presidenza per la Meteorologia e l’Ambiente;

ADEL FAKEIH, ministro dell’Economia e della Pianificazione;

KHALED TUWAIJRI, ex capo della corte reale saudita, incarico che ha ricoperto per nove anni, durante i quali è stato “il guardiano” del re Abdullah; alla sua morte, nel 2015, è stato rimosso dal re Salman;

ABRAHIM ASSAF, ex ministro delle Finanze, sostituito nel 2016 dopo 20 di servizio, oggi consigliere del colosso petrolifero di stato Aramco;

ABDULLAH SULTAN, comandante della Marina saudita.

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