Archeologia: tomba Tuffatore Paestum, artista né greco né etrusco

Archeologia: tomba Tuffatore Paestum, artista né greco né etrusco
6 ottobre 2016

L’identità dell’uomo raffigurato resterà sempre un mistero, ma la derivazione artistica di quell’affresco molto noto è stata finalmente svelata. La Tomba del Tuffatore, ritornata in esposizione da stamattina nel museo di Paestum dopo il semestre della mostra al Museo archeologico nazionale a Napoli, non è né di tradizione etrusca né ispirata dalla grande pittura greca, ma si inserisce in una tradizione locale che trova una sua collocazione nell’orizzonte dell’artigianato e dell’assetto sociale della comunità pestana dei decenni fra fine VI secolo e inizi del V secolo a.C. Resta sconosciuta dunque l’identità del protagonista della raffigurazione. Secondo una ipotesi storica, il Tuffatore potrebbe essere un pestano. “Il tuffatore defunto rimane un mistero – ammette il direttore del museo di Paestum, Gabriel Zuchtriegel – perché abbiamo pochi elementi a disposizione.

Le ossa ad esempio non sono conservate. Credo che rimarrà una questione aperta, ma possiamo classificare le credenze e il contesto sociale di sfondo”. È un’altra tomba, quella delle Palmette, più vecchia di venti anni di quella del Tuffatore, a fornire nuovi elementi per inquadrare la connotazione tradizionale e storica del Tuffatore. Datata in base al corredo alla fine del VI secolo a.C., la tomba delle Palmette può essere definita una specie di proto tomba del Tuffatore, dal momento che presenta esattamente lo stesso schema decorativo del Tuffatore. “Le ricerche continuano – aggiunge Zuchtriegel – oggi siamo a un punto in cui possiamo dire che il Tuffatore non è esempio etrusco o della pittura greca, ma è una opera sicuramente singolare che rientra in una tradizione locale e questo è stato dimostrato dal ritrovamento di altre tombe, come quella delle Palmette, la ‘tela’ della futura tomba del Tuffatore”. È quindi possibile scartare l’ipotesi secondo la quale la Tomba del Tuffatore sarebbe il risultato di un intervento fuori sede di artigiani etruschi; la tomba è l’ultima innovazione di una tradizione locale pestana rappresentata da almeno 20 le tombe in zona.

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