Sicilia, non funziona territorialità delle imposte

“Lo statuto speciale rappresenta un modello da esportare anche nelle altre Regioni italiane, ma solo se sarà concessa l’autonomia finanziaria piena. Solo così possiamo parlare di federalismo”. Lo ha affermato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, prendendo la parola stamattina a Roma, nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, nell’ambito dell’incontro sul tema “Le Regioni e le riforme costituzionali”, alla presenza dei presidenti delle Regioni e delle Assemblee legislative italiane. “Il processo di riforma in corso che punta al superamento del bicameralismo perfetto e alla modifica del titolo V della Costituzione – ha continuato Ardizzone – parla solo alla pancia dei cittadini. Non siamo in presenza di grandi riforme. Le vere riforme sono state, infatti, quelle di Togliatti e De Gasperi”.
Nel suo intervento, il presidente dell’Ars si è soffermato anche sull’immagine distorta della Sicilia e l’attacco concentrico al regionalismo dell’ultimo periodo. “Si continua a dire e scrivere – ha sostenuto – che la Regione siciliana incassa il 100% dei tributi. In realtà non è così. E’ vero che lo Statuto autonomistico prevede che la Sicilia possa trattenere la totalità delle imposte pagate dai cittadini e dalle imprese, in virtù di maggiori funzioni assegnate alla Regione. Ma in realtà, nell’applicazione concreta ci si è discostati, e di molto, da tale previsione”.
Alla Regione siciliana spettano soltanto i tributi riscossi in Sicilia, ma con la riforma del 1971 molti di questi tributi, i cui presupposti maturano nella Regione, vengono riscossi nel luogo dove hanno sede legale i sostituiti di imposta o le società che operano in Sicilia. Le imposte, quindi, sono riscosse altrove e nulla è incassato dalla Regione.
“E non funziona – ha proseguito – neanche il principio di territorialità delle imposte, a differenza per esempio del Trentino e della Sardegna. Raffiniamo il 40% del petrolio in Sicilia, sopportiamo il costo del danno ambientale e di salute dei cittadini, ma le imposte sono di pertinenza dello Stato”.
Proprio sull’esportazione del modello di statuto speciale anche alle altre Regioni, Ardizzone ha avuto la condivisione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
“Si è detto favorevole – afferma – a patto che ci sia un federalismo fiscale pieno, con l’autonomia finanziaria delle Regioni”. Nei giorni scorsi i rappresentanti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome erano stati ricevuti dal presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri. “Nel corso dell’incontro – conclude il presidente dell’Ars – è stato più volte richiamato il principio di leale collaborazione fra lo Stato e Regioni e ribadito che le specialità sono un fatto storico e fattuale e che le riforme, quindi, non si possono fare solo sull’onda dell’emotività dovuta a cronache giornalistiche”.
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