Arianna Meloni apre “sua” campagna. “Ma non mi candido”

Debutto da front runner Fdi: “Non amo i riflettori ma quella di giugno è la battaglia delle battaglie”

Arianna Meloni apre “sua” campagna. “Ma non mi candido”

L’espressione del viso, quando fa il suo ingresso nella saletta delle Terme dei Papi allestita per l’incontro ‘L’Italia cambia l’Europa’, mostra stupore. Non tanto per le circa trecento persone in attesa di sentire il suo intervento, ma per la selva di fotografi e telecamere che si ritrova davanti. Arianna Meloni arriva a Viterbo per quella che a tutti gli effetti è la “sua” apertura della campagna elettorale delle Europee. Una partita che non giocherà in prima persona: “non mi candido”, conferma. “Io non amo stare molto sotto i riflettori, l’ho detto varie volte, lo sanno tutti, credo – spiega – che si possa fare politica anche senza avere un ruolo pubblico, anche stando dietro le quinte e lo abbiamo dimostrato”.

Ma è già evidente il modo in cui intende dare il suo contributo a quella che definisce “la battaglia delle battaglie”, alla sfida che – ormai manca solo l’ufficialità – vedrà come capolista sua sorella Giorgia. Il suo è un discorso dal sapore diverso da quello pronunciato nei vari congressi di Fratelli d’Italia ai quali ha presenziato in giro per l’Italia, da ultimo quello per la scelta del nuovo coordinatore romano. Ma la responsabile della segreteria e del tesseramento del partito ci tiene anche a dire che non c’è nessun cambio di passo, nessuna intenzione di conquistare le luci della ribalta. “Oggi – mette le mani avanti – si è parlato tanto di questa mia presenza qui a Viterbo, ‘ha cambiato profilo vuole fare il grande leader improvvisamente’. Non sono qui per sostituire il presidente del Consiglio per fare chissà cosa, il capo del partito, sono qui da dirigente di Fdi e da militante, questo siamo, abbiamo scelto di fare politica senza avere nessuna ambizione personale, è con questo spirito che abbiamo iniziato a fare politica”.

Buona parte del discorso è un elenco dei risultati raggiunti dal governo: dal Piano Mattei allo stop alla carne coltivata, dai fondi per la sanità alla revoca del reddito di cittadinanza. Parole molto simili a quelle che spesso pronuncia la presidente del Consiglio. Quello nella Tuscia per Arianna Meloni è un doppio appuntamento che cade proprio mentre, contestualmente, la presidente del Consiglio chiude la campagna elettorale per Vito Bardi in Basilicata. Da una parte l’evento a Viterbo, promosso dal deputato locale Mauro Rotelli, serve a fare l’annuncio che il territorio attendeva: “Avrete un candidato in lista alle Europee”. Ma in realtà l’incontro centrale è quello che ha in serata a Taquinia, a sostegno del candidato di Fdi a presidente della Università agraria, un ente pubblico che gestisce terreni e finanziamenti nella zona.

C’è molta Europa nell’intervento di Arianna Meloni. “Dobbiamo uscire – afferma – dalla trappola di considerare le elezioni europee come delle elezioni distanti o di contorno. È vero: non è il sindaco, non è il governo, ma le scelte che vengono fatte a Bruxelles impattano sulla nostra vita quotidiana più di quanto noi non possiamo immaginare. Il nostro futuro si gioca lì”. Di certo, le sorelle Meloni sognano in grande. “Non siamo arrivati ma siamo appena partiti, questa – spiega Arianna – è la sfida più dura. Se saremo bravi la nostra sarà la storia del governo che cambiò l’Italia. Resteremo sempre gli stessi perché non siamo un’utopia”.