L’Ospedale San Raffaele di Milano è il primo a utilizzare un nuovo e innovativo sistema per esplorare l’anatomia cardiaca attraverso il mappaggio tridimensionale. Un’importante innovazione tecnologica che consente agli elettrofisiologi di creare un modello anatomico 3D del cuore, aiutandoli così a ottenere un’immagine chiara dei segnali elettrici che controllano i ritmi cardiaci. Pensato per migliorare l’esecuzione della terapia ablativa per trattare le aritmie cardiache. Quando si parla di aritmie si parla di perdita di battito regolare del cuore, ma ce ne sono di moltissimi tipi e gravità: alcune trascurabili, altre gravi, congenite o conseguenti di una degenerazione del muscolo cardiaco che si può verificare con il tempo. Si crea come un corto circuito nel sistema elettrico e bisogna individuarne le cause con indagini specifiche.
Nel caso in cui la terapia farmacologica non sia sufficiente si interviene con l’ablazione. In pratica chirurgicamente si “tira via” il motivo d’essere dell’aritmia. Il Prof. Paolo Della Bella, Direttore del Dipartimento di Elettrofisiologia Cardiaca e Aritmologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano: “L’ablazione è un intervento piccolo e consiste in due gradini: identificare la o le zone che creano il problema e poi nel modo meno invasivo possibile, con dei sondini di solito, individuata la zona viene cicatrizzata; sono interventi che comportano una cicatrizzazione di pochi millimetri cubi”. Il nuovo sistema – che ha appena ricevuto il marchio CE – può cambiare radicalmente l’approccio alla procedure e migliorare il destino di tanti pazienti aritmici che trovavano difficoltà a guarire.
“Sono sistemi intelligenti che aiutano l’operatore, una volta nel cuore, a identificare le zone malate organizzando proprio in una mappa tridimensionale, quindi di fatto man mano che il sondino si appoggia alle pareti del cuore e registra l elettrocardiogramma in varie zone piccolissime, un po per volta si acquisiscono migliaia di punti rendendo un solido virtuale che rappresenta l anatomia del cuore e le proprietà elettriche identificando quindi le zone di attività elettrica anomala”. Il mappaggio diventa quindi cruciale. “Permette di accoppiare un’importante precisione di ricostruzione spaziale a un’importante densità di segnali registrati in quello spazio per permetterci di visualizzare molto chiaramente quello che stiamo cercando questo è cruciale: dobbiamo sapere esattamante perché, dove e quanto estensivamente dobbiamo lavorare”.