Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe incontrare in Polonia il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Il vertice potrebbe avere luogo a Rzeszów o Varsavia, le due città attualmente perse in considerazione, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano polacco Dziennik Gazeta Prawna, citando una fonte diplomatica a Kiev. Zelensky dovrebbe presentare a Biden il suo piano di pace in 10 punti e chiedere una conferenza internazionale sull’Ucraina. Allo stesso tempo saranno condotti negoziati su ulteriori armamenti per Kiev, spiega il quotidiano. Il colloquio sulle ultime richieste dell’Ucraina di armi avanzate, d’altra parte, è stato confermato ieri anche dallo stesso Biden, seppur senza fare riferimento esplicito a un eventuale incontro con l’omologo di Kiev. “Parleremo”, ha detto Biden ai giornalisti, dopo avere risposto a risposto con un enfatico “no” a una domanda sulla disponibilità degli Stati Uniti a fornire aerei da combattimento F-16 all’Ucraina.
Biden dovrebbe essere impegnato in una missione di Stato in Europa in occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina, il 24 febbraio prossimo. Nel caso in cui l’incontro tra Biden e Zelensky dovesse essere organizzato in Polonia, il capo dello Stato ucraino esporrà il suo piano di pace in dieci punti, che presuppone tra le altre cose il riconoscimento dell’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei confini precedenti all’annessione russa della Crimea nel marzo 2014. Una questione, sottolineano fonti diplomatiche a Kiev, che per il capo dello Stato “non è negoziabile”. Secondo quanto riferito dal quotidiano polacco, il piano di Zelensky comprenderà anche disposizioni sulla sicurezza nucleare relative alla centrale elettrica di Zaporoizhzhia e sulla sicurezza alimentare.
I due leader, riferiscono alcune fonti, dovrebbero poi discutere anche dello scambio di prigionieri tra Ucraina e Russia e del ritorno a casa dei bambini che secondo Kiev sarebbero stati portati con la forza in Russia. Zelensky prevede anche di affrontare la questione dell’istituzione di un Tribunale internazionale per giudicare i crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina e chiederà nuove garanzie di sicurezza per l’Ucraina all’interno delle istituzioni euro-atlantiche. L’incontro tra i due leader sarebbe inoltre l’occasione per discutere dell’eventuale consegna di nuove armi all’Ucraina. Dopo la decisione di alcuni Paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti e la Germania, di sbloccare l’invio di carri armati a Kiev, la nuova linea rossa è ora rappresentata dall’eventuale consegna di aerei da combattimento all’Ucraina.
Il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha detto oggi che sono già in corso colloqui per garantire all’Ucraina “missili a lungo raggio e aerei d’attacco” da parte di partner stranieri. Ma a questo proposito, gli alleati occidentali di Kiev, per il momento, hanno risposto in ordine sparso. Secondo quanto riferito stamane dall’agenzia Reuters, citata dai principali media americani, gli Stati Uniti starebbero approntando un pacchetto di più di 2 miliardi di dollari di aiuti militari per l’Ucraina, che dovrebbero includere per la prima volta missili a lungo raggio, oltre ad altre munizioni e armi. In particolare, il pacchetto dovrebbe includere anche attrezzature di supporto per i sistemi di difesa aerea Patriot, munizioni a guida di precisione e armi anticarro Javelin. Non i caccia F-16, richiesti da Kiev, sulla scia del “no” pronunciato ancora ieri dallo stesso Biden.
Da parte sua, su questo fronte, l’Europa appare divisa. Germania, Ungheria e Croazia hanno opposto un netto rifiuto, la Francia ha registrato invece la lieve apertura del capo dello Stato, Emmanuel Macron: “Nulla è escluso in linea di principio”, ha commentato ieri. Il dibattito non è stato ancora aperto in Italia, dove è in preparazione il sesto pacchetto di aiuti all’Ucraina, che include sistemi di difesa aerea. Favorevole all’invio di ogni genere di armi a Kiev, compresi gli F-16, sarebbe invece la Polonia, anche se il primo ministro Mateusz Morawiecki ha spiegato che ogni decisione in proposito sarà presa in coordinamento con la Nato. Possibilista anche il Regno Unito che già da mesi ragiona sull’eventualità di far arrivare a Kiev i velivoli richiesti. Gli aiuti sarebbero però indiretti: Londra potrebbe inviare jet ai Paesi alleati dell’Europa dell’Est per permettere loro di “girare” alcuni dei propri caccia all’Ucraina. askanews