Arresti Casamonica, per gip erano pronti a sfidare lo Stato. Anche Baldini tra le vittime degli usurai

Ordinanza di custodia emessa nei confronti di oltre 30 persone legate al clan romano video

marcobaldini

“Una irreversibile condotta criminale dell’associazione che ritiene di esser matura per sfidare lo Stato”. Così scrive il gip Gaspare Sturzo in un passo dell’ordinanza di custodia emessa nei confronti di oltre 30 persone legate al clan dei Casamonica.

Il giudice ricorda la vicenda di un testimone vittima della banda che dietro minaccia fece passo indietro proprio davanti al tribunale di Roma. “Deve essere qui evidenziato come tale sfida alle istituzioni, all’interno di un tribunale della Repubblica italiana, a fronte dell’esecuzione di un atto delicatissimo di un incidente probatorio in cui la vittima deve confermare le accuse contro il suo aguzzino innanzi ad un giudice, sia del tutto inaccettabile”.

Nel provvedimento cautelare si ricorda anche il contributo delle stesse persone finite sotto il giogo dei malavitosi. A cominciare dallo show-man e autore comico Marco Baldini per arrivare al figlio del grande regista Franco Zeffirelli, Luciano Corsi Zeffirelli Bacchielli. In una intercettazione Baldini parlando con Consiglio Casamonica detto Simone spiega: “Io sono non alla frutta, di piu! Cioè io non so cosa fare… io non posso più campare, sono assediato da 20 persone, a tutti ho detto di aspettare un po’, nessuno aspetta”.

Baldini poi aggiunge: “Mi ha detto non me ne frega un cazzo, trovali’. Cioè io così non posso fare, proprio non ce la faccio ma non sto parlando di te, ero assediato, non fila più nessuno e mi vengano tutti addosso Simone. Tutti, una violenza impossibile ed inimmaginabile”. Casamonica risponde: “Lo so, io è una settimana che mi sto a segnà, quello che potevo l’ho rifatto, mica posso darli io”. Baldini: “Ma se si tratta di poca roba, io la prossima settima ce l’ho. Tipo 3 mila, 4 mila, 5 mila posso anche avere… La prossima settimana ma di più non riesco”.

Intanto, i carabinieri hanno arrestato le ultime due donne – in totale 13 – colpite da misura cautelare in carcere, alle quali viene contestato anche l`art. 416 bis C.P., per avere costituito e preso parte all`associazione mafiosa denominata “clan Casamonica” e ritenute responsabili, in concorso agli altri arrestati nell’ambito dell’operazione “Gramigna” e con ruoli diversi, di aver costituito un`organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di ulteriori reati quali estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti ed altro, tutti commessi con l`aggravante del metodo mafioso. Le donne sono state rintracciate e fermate, nel primo pomeriggio, all`interno del centro commerciale Cinecittà 2.[irp]