Arresto Marra scuote M5s. Lombardi fiera: “Io dalla parte giusta”. Grillo arrabbiato con Raggi

TERREMOTO A 5 STELLE Di Battista e Di Maio tacciono. Verso quest’ultimo si intensifica il fronte critico interno

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Felice, per l’arresto del “virus” Raffaele Marra, colui che dal canto suo si definì lo “spermatozoo che ha fecondato il Movimento”, forse neppure lei lo è. Di certo, Roberta Lombardi, nei veloci conciliaboli con attivisti e parlamentari a lei vicini, non nasconde la “fierezza” per essere sempre stata “dalla parte giusta”. E parte giusta, nello specifico, significa aver sempre contestato l’arruolamento di Marra, effettuato invece in maniera irrevocabile, energica, dilaniante, dalla sindaca Virginia Raggi. La stessa che – secondo il comune sentire della base pentastellata, parecchio in fibrillazione anche nei commenti affidati ai social – insieme a Luigi Di Maio e, perché no, in parte allo stesso Beppe Grillo (“nessuno tocchi Virginia”, tuonò il garante, quando proprio la Lombardi avanzava critiche sullo staff del Campidoglio), dovrebbe chiederle scusa. E pur senza specificare a chi si riferisce, la pensa così, ad esempio, anche la deputata Dalila Nesci: “Chi ha sbeffeggiato ed isolato i nostri portavoce che tentavano di risolvere il caso Marra chieda scusa e faccia un passo indietro”.

GRILLO SUSSURRA Per il momento, Grillo, dopo aver rilanciato il programma Energia del Movimento, si limita a pubblicare sul suo blog il video con i due minuti di dichiarazioni alla stampa della Raggi. Anche la Lombardi non commenta apertamente, non asseconda chi le ricorda col sorriso che “la vendetta va servita in un un piatto freddo”. Però un messaggio chiaro la deputata romana, su Facebook, attraverso una citazione di Marthin Luther King, lo lancia. “La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta”. Un post che, guarda caso, viene condiviso tra gli altri da Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia, Paola Taverna, Nicola Morra, Michele Dell’Orco, Giuseppe Brescia. Nelle prossime ore, la stessa Lombardi commenterà in chiaro la vicenda. Per il momento, Grillo, rimasto in hotel tutto il giorno, riunitosi con i responsabili comunicazione e alcuni parlamentari, ma anche i big Luigi Di Maio (verso il quale si intensifica il fronte critico interno) e Alessandro Di Battista (strategicamente sempre a debita distanza da zone grigie o possibili scivoloni mediatici) tacciono sul nuovo passo falso dell’amministrazione capitolina.

UNA COSA GRAVE Il muro del silenzio, però, sin dal mattino, quando tramite i lanci delle agenzie di stampa vengono informati i portavoce M5s, in procinto di muovere in pullman da Roma verso Siena, per un flash mob su Mps poi rinviato, non è collettivo. Ad aprire le danze è stato il senatore Morra: “Se questi capi d’accusa fossero confermati, è evidente che non si tratta di noccioline. Adesso verificheremo, ma da un MoVimento nato per pretendere il rispetto delle regole non si può che pretendere un rispetto altrettanto rigoroso da se stesso”. Sulla stessa linea il presidente della Vigilanza Rai: “Fortunatamente ci sono indagini in corso. Poi se qualcuno è stato arrestato, se Marra è stato arrestato, bene così”. In ogni caso, rimarca Fico, “non c’è dubbio che è una cosa grave”. Ma “adesso ci riuniremo con i gruppi ed uscirà una linea comune, senza alcun problema”. Problemi, eccome, sul caso Marra, li intravede Riccardo Nuti: “In questi mesi molti all’interno del M5S, sembra anche Beppe, ne avevano chiesto l’allontanamento (e non lo spostamento in ruoli comunque importanti) mentre altri ne hanno sempre difeso le scelte sia pubblicamente che con gravi silenzi, anche contro chi denunciava situazioni inaccettabili che nulla avevano a che fare con il movimento”.

TV CHE SPACCA Situazione che “molti all’interno del M5s l’hanno combattuta e denunciata, altri invece l’hanno difesa. Questa gestione pessima, che potremmo definire ‘la polvere sotto il tappeto’, ha dei responsabili”. E “a forza di cercare solo colui o colei che ‘spacca’ in tv si finisce nel far scegliere candidati e politica alla tv”. Tornando ai big, Grillo, definito piuttosto nervoso per i fatti di Roma, non apre bocca, sostenendo in pubblico la sindaca – ospitando il suo commento all’arresto di Marra sul blog – ma spiegando in privato che “non abbiamo alternative”. Un silenzio che segue – raccontano – una telefonata mattutina piuttosto concitata con la Raggi, nel corso della quale Grillo, a tratti furioso, avrebbe alla fine indicato alla sindaca la linea chiara da tenere nella giornata, e non solo. Una quiete tra i due solo apparente e che potrebbe durare poco, stando a quanto viene riferito tra i pentastellati. Il timore, infatti, mai esplicitato apertamente, sarebbe quello di non poter escludere che vi siano, all’esame dei magistrati, altri filoni d’inchiesta che potrebbero in qualche modo coinvolgere pure la sindaca in prima persona. Ipotesi, va detto, al momento priva di riscontri.