Cultura e Spettacolo

Arriva in Italia “Disgraced”, il debutto a Torino con Kusej

Al posto di un salotto alto borghese, una distesa di carbone che si staglia su uno  sfondo bianco; al posto della New York upper class post 11 settembre, un non luogo aspro e contrastato: il regista austriaco Martin Kusej rivisita uno dei testi di culto del teatro contemporaneo “Disgraced”, che e’ valso il premio Pulitzer a Ayad Akhtar. E lo fa per la prima volta a Torino, dove debutterà al Teatro Carignano, in una produzione del Teatro Stabile del capoluogo piemontese, sostenuta dalla Fondazione Crt. “Disgraced”, in italiano “Dis-crmini” aprirà il 10 ottobre la stagione teatrale del Teatro Stabile di Torino, che fa così conoscere al pubblico italiano un testo di culto del teatro contemporaneo, che ha avuto diverse versioni e repliche in tutta Europa, ma in Italia non è mai stato rappresentato. Sulla carta gli ingredienti per uno spettacolo che lascerà il segno ci sono tutti:  da un lato il testo di uno dei re di Broadway, come Akhtar, nato a New York nel 1970 da famiglia pakistana, romanziere di successo con “American Dervish” , dall’altra il regista Kusej, direttore del Residenztheater di Monaco, che è anche in predicato di conquistare il vertice del BurgTheater di Vienna, una delle istituzioni teatrali più prestigiose d’Europa. “Abbiamo voluto aprire la stagione con una scelta coraggiosa e non convenzionale, con un segnale di innovazione. Ormai credo che sia una strada obbligata quella di dare spazio al teatro contemporaneo, affiancandolo al repertorio classico” ha detto il direttore del Teatro Stabile di Torino, Filippo Fonsatti. “Disgraced” oscilla tra la commedia di costume e il thriller.[irp]

Un avvocato di successo Amir (Paolo Pierobon) è combattuto tra le sue identità: è nato in una famiglia musulmana, ma è cresciuto negli Usa. Al suo fianco c’è Emily (Anna Della Rosa) l’unica `wasp’ del testo, pittrice e appassionata di cultura islamica. In questo quadretto alto borghese, irrompono amicizie non così autentiche, arrivismi e colpi di scena. Una pièce che ci costringe ad interrogarci sulla nostra identità culturale. “Il testo è molto giocato sulle battute, l’umorismo gioca un certo ruolo, ma io ho chiesto agli attori di allontanarsi dal naturalismo. Abbiamo lavorato duro 4/5 settimane e ora sono molto soddisfatto. Ho liberato il testo dai riferimenti a New York e ciò ha dato vita ad una dimensione completamente nuova, più universale” ha spiegato il regista Kusej. Una rivisitazione che è stata gradita anche dall’autore. “Io conosco Akhtar e posso dire che è stato molto contento dei cambiamenti apportati” ha detto Kusej. “Non è un testo sull’Islam o sui musulmani, ma credo che sia una pièce sull’identità, che spinge ad interrogarsi su chi siamo veramente” ha concluso. Nel cast anche Fausto Russo Alesi, Astrid Meloni e il debuttante Elia Tapognani. Lo spettacolo sarà replicato al Carignano fino al 29 ottobre.[irp]

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redazione