Guida gli anziani negli esercizi di ginnastica dolce, parla e sa anche ballare: è Zora il robot, una faccia familiare in questa casa di riposo in Francia. Presto Zora Bots, 58 centimetri di altezza per 15.000 euro al pezzo, sarà impiegato in altre 16 residenze per anziani in tutto il paese. “È divertente – dice Marie Thérèse Magescas – servono distrazioni di ogni tipo…”. Secondo i suoi creatori, è stato ideato per rafforzare il lavoro degli operatori addetti all’assistenza, senza tuttavia sostituirli.
Delphine Mainguy, direttrice generale della Maison de Famille: “Secondo me, il primo compito di Zora è di aiutare lo staff nello svolgimento quotidiano di diverse attività; secondo: avere una relazione diretta con le persone anziane che hanno gravi problemi cognitivi e che si esprimono con Zora, quando non parlano con gli operatori, indipendentemente dalla qualità degli operatori o del personale. Punto terzo: sviluppare legami sia intergenerazionali che a quattr’occhi, perché tutte le persone hanno bisogno di cure e quando Zora c’è, li tranquillizza e le cure sono più veloci”. L’insegnante di attività fisica, Justin Santamaria, spiega: “L’attenzione degli ospiti viene catturata dal robot. Questo mi dà un po’ più di tempo per adattare l’esercizio individualmente, correggere gli ospiti che partecipano alla seduta. Il communication manager di Zora Bots, Raphael Tassart: “Il robot non è qui per rimpiazzare gli esseri umani, per prendere il loro posto, non riempie il vuoto di una persona, che non sarebbe per forza lì, ma porta qualcosa in più. Riempie un vuoto che viene ignorato, semplicemente. È una relazione diversa, la relazione tra l’essere umano e il robot è qualcosa che fino a 5 anni fa ignoravamo, che abbiamo scoperto e il cui potenziale e i cui benefici stiamo scoprendo”.