Arrivano i nuovi deputati, per FdI parola d’ordine responsabilità
Al Mappamondo di Montecitorio accoglienza per i primi 80 VIDEO
“Vogliamo lavorare serenamente e seriamente”. “Io sono qui per mettere a disposizione di Fdi le mie competenze”, “Io vengo dalla gavetta, consigliere comunale sindaco, assessore regionale… speriamo di essere utili alla patria”. A Montecitorio arrivano i deputati “vecchi” e “nuovi”, quelli alla prima legislatura e quelli già esperti, per la prima giornata di adempimenti. Sono circa 120 su 400 i deputati che hanno sbrigato oggi le pratiche di accoglienza e accredito a Montecitorio per la nuova legislatura. Domani seconda giornata.
Attesi diversi big eletti alla Camera: dalla presidente Fdi e prossima premier in pectore Giorgia Meloni all’ex premier presidente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte, al debutto da parlamentare a Montecitorio. Nella sala del Mappamondo, dove sono stati allestiti gli spazi per avviare le procedure. La maggior parte dei neo eletti vengono da Fratelli d’Italia e le loro prime dichiarazioni sono all’insegna della cautela e della responsabilità.
Alcuni ammettono di aver ricevuto l’ordine di stare in “silenzio stampa” e perciò neanche si fermano a parlare con i giornalisti. Nel nuovo Parlamento “dimezzato”, i deputati di Fratelli d’Italia sono senza dubbio i più numerosi, quasi 120 su 400 solo a Montecitorio. Nella scorsa legislatura erano 37. Una bella crescita. Molti di loro erano a Montecitorio oggi all’apertura dell’accoglienza perché in mattinata c’era stata la riunione con la leader Giorgia Meloni. “È una grande gioia ma anche una responsabilità. Siamo consapevoli di avere vinto nel momento più difficile per il Paese”, dice Wanda Ferro, calabrese, alla seconda legislatura. La prima in assoluto ad accreditarsi è stata Ylenia Lucaselli,46 anni, alla seconda legislatura. E’ stata eletta per la seconda volta in Emilia Romagna, pur essendo originaria di Taranto. “Anche l’Emilia sta cambiando, dice “ci accolgono in maniera diversa”.
Nella 18esima legislatura era in commissione Bilancio e non le dispiacerebbe ripetere l’esperienze ma si mette a disposizione del partito: “Vogliamo lavorare serenamente e seriamente”, dice al termine della procedura che prevede oltre alla foto per avere il tesserino di riconoscimento anche una dichiarazione con lo stato civile e la situazione patrimoniale. Infine le impronte digitali che servono per poter votare e infine le credenziali per i servizi telematici. Ai neoeletti viene consegnata una piccola bag di tessuto con dentro il regolamento della Camera e una guida del parlamentare dove ci sono tutte le informazioni utili per la vita nel Palazzo da quelle pratiche a quelle tecniche (procedura legislativa, ecc).
Ad arrivare tra i primi c’è il ministro Andrea Orlando, fa la fila perché non ha prenotato, lo fanno entrare ma dopo quasi un’ora e mezza uscirà senza aver concluso nulla “si è bloccata la macchina che fa i tesserini”, dice a chi gli chiede come mai sia rimasto dentro la sala così a lungo, poi rinuncia e va via, lo aspettano al Consiglio dei ministri. Sarà tra i pochissimi dem in questo primo pomeriggio di accoglienza ai deputati. Carlo Maccari, eletto con Fdi nel collegio di Parma e Mantova è alla sua prima legislatura, “vengo dalla gavetta – dice – sono stato consigliere comunale, sindaco, assessore regionale, vengo da An e sono stato recordman di preferenze alle elezioni regionali”. Si immagina in commissione Agricoltura perché sono i temi che stanno a cuore al territorio che lo ha eletto ma, aggiunge “sono farmacista perciò mi intendo anche di salute”. Anche lui si schermisce quando gli si chiede qualcosa in più sul futuro governo di centrodestra a guida Meloni: “Ci sono molte attese verso di noi, speriamo di essere utili alla patria”.
Andrea Barabotti, toscano, 37 anni è il leghista eletto in un’altra zona tradizionalmente “rossa”, il collegio Massa, Lucca, Pistoia, Prato, Mugello responsabile organizzazione in Toscana, anche lui alla Camera per la prima volta: “Sono qui per far uscire il paese dalle secche”, dice tra il serio e il faceto. E’ un fedelissimo di Matteo Salvini, almeno da quanto si evince osservando la sua attività sui social, dove il leader della Lega compare spessissimo, in video o in foto. La procedura è lunga e molti vanno via senza fermarsi con i cronisti perché devono prendere un treno o un areo per tornare a casa. Alcuni, dopo aver passato un po’ di tempo in fila, rinunciano e si prenotano per domani, tra di loro Rita Dalla Chiesa, eletta con Forza Italia in Puglia e Michela Di Biase, capolista nel Lazio Pd, già consigliere regionale, nonché moglie del ministro Dario Franceschini. Fabio Pettella, eletto con Fdi in Lombardia, è un imprenditore tessile della moda, a chi gli chiede con quale stato d’animo si appresta a questa nuova avventura risponde: “Battagliero. Non è il primo giorno di scuola ma la notte prima degli esami. Io vengo dal mondo di Confartigianato per mettere a disposizione di Fdi le mie competenze sul made in Italy, anche se sappiamo bene che adesso la priorità sono le bollette e l’emergenza energia”.