Arrivano offerte Alitalia, la palla passa a Mise e Ferrovie. Ma il tempo stringe

Arrivano offerte Alitalia, la palla passa a Mise e Ferrovie. Ma il tempo stringe
15 luglio 2019

Il primo passo per la nascita della nuova Alitalia e’ stato fatto. Sul tavolo di Mediobanca, advisor di Fs, sono arrivate le offerte per la costituzione della newco da parte di Atlantia, il gruppo Toto, l’azionista di maggioranza della compagnia colombiana Avianca, German Efromovich e il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Le proposte ora saranno valutate sotto il profilo industriale e finanziario da Fs, nel corso del Cda di oggi fissato alle 12,30, con il supporto dell’istituto di credito. Dopo di che tali valutazioni saranno portate al Mise e ai commissari di Alitalia per la costituzione del consorzio che potrebbe non essere, in un primo momento, diviso in quote.

Le offerte dei quattro pretendenti si aggiungono quindi a Ferrovie dello Stato, Ministero dell’Economia e Delta, che ha gia’ espresso la volonta’ di partecipare alla nuova compagnia. La compagine pubblica sarebbe la piu’ rappresentativa con una quota complessiva del 50% (35% in mano a Fs e 15% in mano al Mef grazie alla conversione degli interessi sul prestito ponte da 900 milioni prevista dal decreto crescita). Quindi, Fs, Mef e Delta, con Ferrovie e Tesoro costituiranno il ‘nocciolo’ pubblico, voluto fortemente dal ministro Di Maio. “C’e’ l’auspicio che il Cda di Fs decida quanto prima e che scelga l’offerta piu’ ambiziosa. Alitalia ha bisogno di tornare a giocare in attacco e non in difesa”, ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.

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“Bene le quattro offerte. Ci sono tutti i margini per decidere il consorzio e rilanciare definitivamente Alitalia. Le numerose offerte arrivate dimostrano la bonta’ dell’operazione di mercato”, commentano al Mise. Le offerte, che non sono vincolanti, permetteranno ai proponenti che supereranno l’esame di Fs, di mettere a punto la futura governance societaria e il piano industriale. Dopo le polemiche tra l’ala cinque stelle del governo e Autostrade per il crollo del Ponte Morandi, la settimana scorsa, Atlantia (che controlla Autostrade) ha dato mandato all’ad Giovanni Castellucci di approfondire il piano industriale di Alitalia “preso atto dell’interesse della societa’ controllata Aeroporti di Roma per una compagnia di bandiera competitiva e generatrice di traffico”. In sostanza, nessuna volonta’ di limitare l’intervento di Atlantia coinvolgendo altri potenziali partner, dal gruppo Toto a Claudio Lotito passando per l’azionista principale di Avianca, German Efromovich. Oggi, lunedi’, dopo il Cda, Fs non dovra’ presentare a Mise e commissari, un piano industriale definitivo sempre nell’ottica di dare il tempo necessario ai componenti la cordata di partecipare alla stesura dello stesso.

Consorzio che a meno di sorprese dell’ultim’ora vede appunto Fs con una quota del 37,5%, Mef al 15%, Delta al 15% che pero’, almeno secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe crescere fino al 18-20% e il resto nelle mani di Atlantia che dovrebbe cosi’ avere una quota nella newco tra il 25% e il 30%. In questo modo, come affermato da Di Maio, la maggioranza della nuova Alitalia sarebbe nelle mani ‘pubbliche’ di Fs-Mef. Da oggi i soci si metteranno al lavoro per definire la governance e il piano industriale, lavoro che non sara’ ne’ breve ne’ facile, al termine del quale arriveranno le vere e proprie offerte vincolanti. Il tempo tuttavia stringe perche’ nelle casse di Alitalia ci sono circa 430 milioni di euro, cifra sufficiente ad arrivare a fine anno. Poi ci dovranno pensare i nuovi soci. Sul fronte regolatorio la nuova compagine dovra’ fare i conti con l’Ue che ha aperto una procedura per aiuti di stato dopo il prestito ponte da 900 milioni di euro del Mef. Bisognera’ vedere cosa fara’ Bruxelles quando il Tesoro, quasi sicuramente, convertira’ il prestito in una quota della nuova compagnia.

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