La compagnia aerea easyJet avanza nella sua strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica svelando i piani di un rivoluzionario sistema di alimentazione ad idrogeno dei suoi aerei, con il conseguente taglio di circa 50.000 tonnellate di carburante fossile, e relative emissioni di C02, all’anno. L’impegno per la riduzione della cosiddetta “Carbon Footprint” da parte di easyJet è concreto: con focus al 2020 è programmato un taglio del 7% per i prossimi cinque anni delle emissioni, oggi pari a 81,05 grammi di CO2 per chilometro/passeggero. Da segnalare che le emissioni per passeggero sui voli easyJet sono già calate del 28% negli ultimi 15 anni e che l’impatto ambientale calcolato dalla compagnia di un passeggero easyJet è comunque il 22% in meno di un passeggero su vettore tradizionale che vola con lo stesso aereo e sulla stessa rotta. Per lo sviluppo dell’aereo ibrido, easyJet si è ispirata dal lavoro degli studenti dell’Università di Cranfield, leader mondiale nel settore dell’istruzione e della ricerca in tecnologia e gestione, invitati a sviluppare idee sugli scenari possibili dei viaggi aerei nei prossimi 20 anni, nell’ambito di un concorso voluto per festeggiare proprio i 20 anni di easyJet lo scorso mese di novembre del 2015. Idee sulle quali easyJet è già al lavoro con i suoi partner e fornitori “per arrivare ad una prova che si terrà già entro la fine dell’anno”.
Il concetto dell’aereo ibrido utilizza una cella a combustibile di idrogeno posizionata nella stiva dell’aereo. Questo innovativo sistema ad emissioni zero permette all’energia di essere catturata nel corso delle operazioni di frenata dell’aereo in atterraggio ed utilizzata per caricare le batterie leggere del sistema quando l’aeromobile è a terra (un sistema molto simile a quello del cosiddetto Kinetic Energy Recovery System (KERS) utilizzato nelle vetture di Formula Uno). L’energia può quindi essere utilizzata dall’aeromobile – per esempio durante il rullaggio – senza bisogno di attivare i motori a reazione. Circa il 4% del totale di carburante della compagnia aerea consumato annualmente viene utilizzato proprio quando l’aereo è in fase di rullaggio, in linguaggio aeronautico definito “Taxiing”.