“È stato riconosciuto come il maestro della pioggia, il maestro della neve, proprio per le diverse qualità che ha saputo dare a questi soli due elementi. Hiroshige è più conosciuto per le immagini di natura tranquilla, di animali, di uccelli, di pesci, di piante, ma anche lui deve rispondere alle esigenze del mercato e il mercato dell’ukiyoe, anche un filone dedicato alla parodia e alle immagini umoristiche comprese quelle in cui si gioca con le ombre, secondo le ombre cinesi, così come parodie di eventi del passato o rifacimenti in chiave moderna di racconti come quello del principe Genji, il primo grande romanzo del 1000 scritto da una dama di corte, anche se si vede la serietà del personaggio Hiroshige, che non esce mai tanto dalle righe”: così Rossella Menegazzo, docente di storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università degli studi di Milano e curatrice della mostra “Hiroshige, Visioni dal Giappone”, dedicata al grande “maestro della pioggia e della neve”, tra i più influenti artisti giapponesi di metà Ottocento, alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 1 marzo al 29 luglio.