Arte e musica a Reggio Emilia, da Kandinsky a Cage
Dipinti, acquerelli e grafiche. Tra le opere, preziosi bozzetti di Richard Wagner
L’11 novembre, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, apre al pubblico una grande mostra su arte e musica che parte da Kandinsky e approda a Cage. Dove le nozioni di interiorita’ e spiritualita’ vengono indagate come temi aperti, capaci di raccogliere molte suggestioni. “Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte” presenta preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano), la “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e una serie di Lubok. Segue un importante nucleo di una cinquantina di opere di Vassily Kandinsky – dipinti, acquerelli, grafiche – provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali (del Centre Pompidou, Parigi) e per “Quadri di un’Esposizione” sulla musica di Mussorgskij (della collezione universitaria del Castello di Wahn, Colonia). Dal confronto dialettico con un musicista e artista grande come Constantin Ciurlionis, rappresentato in mostra da opere e spartiti provenienti dall’omonimo museo lituano di Kaunas, nonche’ dalle suggestioni della musica atonale dell’amico Arnold Schoenberg (poi maestro di Cage), celebrato a Palazzo Magnani come pittore con una straordinaria selezione di dipinti del Schoenberg Center di Vienna, Kandinsky giunge intorno al 1910 all’astrattismo spirituale e apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la liberta’ della materia. Le espressioni artistiche, ricondotte all’unita’ del soggetto e al suo ruolo di artefice, spostano l’attenzione sull’interiorita’, su quello che Kandinsky chiama das Geistige in der Kunst (lo spirituale nell’arte). La tensione profetica verso l’eta’ dello spirito che anima l’omonimo libro, scritto nel 1909 e poi pubblicato nel 1912, viene drammaticamente negata dall’avvento del primo conflitto mondiale.[irp]
La musica resta tuttavia l’ambito privilegiato, nel percorso di Kandinsky come in quello degli altri artisti in mostra, per proseguire verso la via dell’arte astratta, da interpretare anche in senso mistico, antroposofico, religioso e cosmico. La fusione sinestesica e l’empatia (Einfuehlung) che vedono i fruitori coinvolti in un processo ‘ri-creativo’ dell’opera, rappresentano presupposti fecondi per guidare i visitatori attraverso il percorso della mostra dove pittura, scultura, teatro, danza e cinema si relazionano alla non-oggettivita’ della musica. A una sezione su Paul Klee, protagonista imprescindibile in questo contesto, segue un omaggio a Marianne von Werefkin, in collaborazione col Museo d’Arte Moderna di Ascona. La grande pittrice legata a Kandinsky e al Cavaliere Azzurro che fu pioniera nell’affrontare il pensiero artistico come “rivelazione della vita in termini di colore, forma e musica”, senza peraltro mai cedere alla pura astrazione, trova un corrispettivo nel “naturalismo” dell’amico Stravinskij – l’altro protagonista, con Schoenberg, della modernita’ musicale della prima meta’ del XX secolo – la cui musica e’ stata scelta per la visione delle opere dell’artista. Campane sonore lungo il percorso e video, infatti, consentono di fruire di alcuni nuclei dell’esposizione con accompagnamenti musicali mirati, dei quali il visitatore potra’ godere contestualmente e in modo strettamente connesso alla visione delle opere. La mostra viene animata da brani letterari degli artisti, video e installazioni che invitano a sperimentare in maniera ludica e ricreativa la sinestesia e offrono vere e proprie riscoperte. Come quella della figura di Oskar Fischinger, le cui opere giungono dall’omonimo archivio in California, il quale si ispiro’ a Kandinsky in maniera multiforme e divenne poi maestro di Cage negli Usa, animando tra l’altro “Fantasia” di Walt Disney con la “Toccata con Fuga” di Bach, nella quale molte delle suggestioni della mostra sembrano trovare una sede ideale.[irp]
Il percorso prosegue con una selezione di opere di tre artisti particolarmente legati alla musica e alla spiritualita’ nel secondo Dopoguerra: Nicolas De Staal e Fausto Melotti (entrambi connessi alla figura del collezionista e musicologo Luigi Magnani, proprietario dell’omonimo Palazzo in cui si tiene la mostra) e dei quali vengono presentati e riscoperti preziosi dipinti e sculture musicali (l'”Uccello di Fuoco” di Melotti per esempio, del 1971, non viene esposto da piu’ di tre decenni) e Giulio Turcato, del quale vengono esposti dopo 33 anni acquerelli, maquette, video e musiche di Luciano Berio appartenenti a “Moduli in Viola. Omaggio a Kandinsky”, lo spettacolo realizzato per la Biennale di Venezia del 1984. La mostra si conclude con un ampio omaggio a John Cage, il musicista, pensatore, poeta e artista i cui principi di risonanza interiore e la cui concezione dell’arte come tramite privilegiato di idee universali presenta analogie, rimandi e corrispondenze con la spiritualita’ kandinskiana. La sezione a lui dedicata si integra con la presenza di opere di altri artisti e si sviluppa attraverso notazioni e documenti audio e video, ma soprattutto attraverso installazioni di grande suggestione che permettono ai visitatori di sperimentare sinesteticamente la poetica cageana. Centrali saranno la ricostruzione di un ambiente anecoico, una “sala del silenzio” nella quale verra’ esposta una tela bianca di Robert Rauschenberg, nonche’ la riproduzione di un teatro che mettera’ in scena una reinterpretazione in miniatura della composizione per orchestra “Ocean”, durante la quale il visitatore – idealmente seduto nella platea del Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, qui ricreato – sara’ avvolto da “onde” musicali provenienti da diversi punti dell’installazione. Presente inoltre lo spartito per pianoforte – il famoso ‘Solo for Piano’ dal ‘Concert for Piano and Orchestra’ – che e’ il capolavoro dell’inventiva di Cage nel campo della notazione musicale. L’esposizione rimarra’ allestita fino al 25 febbraio.[irp]