“Siamo perfettamente concordi sullo spirito che anima la norma proposta dal governo sul contributo provvisorio di solidarietà sulle pensioni. In un momento di grande difficoltà come quello attuale, occorre dare un segnale preciso: chi ha di più deve venire incontro a chi ha di meno. Non possiamo, però, permetterci il lusso di colpire ulteriormente il ceto medio dal quale la Sicilia deve ripartire. Molti di questi pensionati, inoltre, rappresentano un vero e proprio welfare sostitutivo ovvero si fanno carico di familiari disoccupati o in condizione di disagio sociale ed economico la dove il welfare pubblico non arriva o non può intervenire”.
Lo dicono i deputati di Articolo 4 secondo i quali è necessario che il contributo provvisorio si chieda “a partire dalla soglia di 50/55 mila euro annui e non si scenda al disotto di questa cifra. Chiediamo, insomma, uno sforzo di solidarietà a chi può sostenerne il peso”. “Abbiamo chiesto l’accantonamento dell’articolo – spiegano – per consentire una revisione complessiva delle tabelle e siamo convinti che, rifatti i calcoli, si potrà innalzare la soglia di esenzione da questo contributo di solidarietà, sia pur provvisorio, ed incassare perfino di più di quanto previsto”.