Artisti-musicisti si mobilitano: “Non stiamo con Salvini”
Valanga di vip aderiscono a manifesto-copertina “Rolling stones”: “Da oggi chi tace è complice”
“Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”. Nel solco di una tradizione di battaglie civili iniziate 50 anni fa in America, il mensile italiano della musica italiana “Rolling Stones” nel suo numero di luglio lancia dalla sua copertina un chiaro messaggio di “mobilitazione per una società aperta, moderna, libera e solidale”, su sfondo arcobaleno emblema del movimento pacifista internazionale
A musicisti, attori, scrittori e figure legate allo showbiz e alla tv Rolling Stone ha chiesto se volevano prendere una posizione. E la risposta è stata una valanga di sì da parte di molti vip della musica, dell’arte, dello spettavolo italiano. Ovvero Daria Bignardi (scrittrice), Vasco Brondi (cantante), Caparezza (cantante), Ennio Capasa (stilista), Pierpaolo Capovilla (cantante), Chef Rubio (conduttore tv), Max Collini (cantante), Carolina Crescentini (attrice), Marco D’Amore (attore), Costantino della Gherardesca (conduttore tv), Erri de Luca (scrittore), Diodato (cantante), Elisa (cantante), Ernia (rapper), Fandango di Domenico Procacci (casa di produzione), Fabio Fazio (conduttore tv), Anna Foglietta (attrice), Marcello Fonte (attore), Gazzelle (cantante), Gemitaiz (rapper), Gipi (fumettista), Linus (Radio Deejay), Lo Stato Sociale (band), Makkok (illustratore), Fiorella Mannoia (cantante), Vinicio Marchioni (attore), Emma Marrone (cantante), Enrico Mentana (giornalista), Ermal Meta (cantante), Francesca Michielin (cantante), Motta (cantante), Gabriele Muccino (regista), Negramaro (band), Andrea Occhipinti (produttore e distributore cinematografico), Roy Paci (cantante), Mauro Pagani (musicista), Tommaso Paradiso (cantante), Valentina Petrini (giornalista), Alessandro Robecchi (scrittore), Lele Sacchi (dj), Selton (band), Barbara Serra (giornalista), Michele Serra (giornalista), Shablo (produttore musicale), Subsonica (band), Tedua (rapper), Tre Allegri Ragazzi Morti (band), Sandro Veronesi.
“Fa male vedere, giorno dopo giorno – scrive nell’appello la rivista “Rolling Stones”- un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere. I valori sui quali abbiamo costruito la civiltà, la convivenza, sono messi in discussione. Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti “nuovi” sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali. Dobbiamo opporci a chi ci porta indietro, a chi ci costringe a diventare conservatori. Not in my name, non nel mio nome, nel nostro nome. Questo dev’essere chiaro, da subito”.
“Così com’è chiaro – si legge ancora- che solo provando a stare insieme possiamo tornare ad avere un presente, e immaginare il futuro. Rolling Stone, sin dalla sua fondazione, 50 anni fa, significa impegno nella vita politica e sociale, lotta al fianco degli ultimi e coraggio nel dire sempre da che parte sta. Caratteristiche vitali e per noi irrinunciabili. Crediamo che oggi in Italia sia fondamentale prendere una posizione chiara, crediamo che volgere lo sguardo dall’altra parte e aspettare che passi la bufera equivalga a essere complici, crediamo, una volta di più, nel soft power della cultura pop, nella sua capacità di unire, condividere, accogliere. Perciò abbiamo chiesto ad artisti e protagonisti della vita culturale italiana, che tante volte in questi anni abbiamo incrociato e raccontato. Di seguito i pensieri di quelli che condividono la necessità di lottare insieme perché l’Italia rimanga una società aperta, moderna, libera e solidale”.[irp]