“Anche se attualmente obbligatorio solo in alcuni settori (quali, ad esempio, trasporti, sanità)” l’uso della mascherina “rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l`utilizzo”. E’ quanto stabilisce il protocollo sul quale governo e parti sociali hanno raggiunto l’accordo relativo all’uso di protezioni nell’ambito del lavoro privato. Cade dunque l’obbligo generalizzato a tenere la mascherina, ma sarà il datore di lavoro, “su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi” a individuare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili. Analoghe misure sono individuate anche nell`ipotesi in cui sia necessario gestire un focolaio infettivo in azienda”.
Sempre in capo alla responsabilità dell’azienda il contingentamento di accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi, con la previsione di una ventilazione continua dei locali e di un tempo ridotto di sosta all`interno di tali spazi. Così come l`organizzazione degli spazi e la sanificazione degli spogliatoi, per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie. Grantendo la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con appositi detergenti, dei locali delle mense, delle tastiere dei distributori di bevande e snack. Il Protocollo aggiorna e snellisce le misure messe in campo per contrastare il coronavirus, tenuto conto dei vari provvedimenti adottati dal Governo, dal Ministero della salute nonché della legislazione vigente. E contiene linee guida condivise tra le Parti per agevolare le imprese nell`adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio in considerazione dell`attuale situazione epidemiologica e della necessità di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio.
“Nello specifico – specifica il ministero del Lavoro in una nota – gli esiti del costante monitoraggio sulla circolazione di varianti di virus SARS-CoV-2 ad alta trasmissibilità delle ultime settimane sottolineano l`importanza di garantire condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro a specifica tutela dei lavoratori stessi. L`attuale Protocollo è più snello e contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell`evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un liberi tutti, considerata l`impennata dei contagi di questi giorni”, chiarisce. “Centrale è il ruolo dei comitati aziendali per l`applicazione e la verifica delle regole prevenzione”, specifica il ministero. “Le Parti si impegnano a incontrarsi ove si registrino mutamenti dell`attuale quadro epidemiologico che richiedano una ridefinizione delle misure prevenzionali qui condivise e, comunque, entro il 31 ottobre 2022 per verificare l’aggiornamento delle medesime misure”, conclude.