Conte più cauto, maggioranza di governo più netta, sovranisti in difficoltà. L’assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill fa emergere ‘fratture’ nella politica italiana che non sempre coincidono con gli attuali schieramenti. Il dato più evidente è la cautela del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che solo questa mattina – dopo la proclamazione ufficiale di Joe Biden da parte del Congresso Usa – twitta: “Non vediamo l’ora di lavorare assieme al Presidente Biden e alla Vice presidente Kamala Harris per promuovere insieme un’agenda globale di crescita, sostenibilità e inclusione”.
Prima, durante l’assalto al Campidoglio Usa, il presidente del Consiglio italiano si era limitato – sempre via tweet – a dichiarare: “Seguo con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Washington. La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche. Confido nella solidità e nella forza delle Istituzioni degli Stati Uniti”. Prima di lui, durante le ore più concitate della democrazia americana, era stata molto più netta la presa di posizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “Ciò che sta avvenendo a Washington DC è davvero gravissimo. Un attacco all’esito democratico del voto popolare”. E subito dopo il premier, anche la presa di posizione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stata ben più dura: “Quanto sta accadendo a Washington in queste ore è gravissimo. Un vero e proprio sfregio alla democrazia, un attacco alle libertà del popolo statunitense. Condanniamo con forza ogni forma di violenza, nell’auspicio che ci sia quanto prima un passaggio di poteri ordinato e pacifico”.
Dai partiti di maggioranza, nette condanne sono arrivate da Pd e Italia Viva con i leader Nicola Zingaretti e Matteo Renzi. Per il M5s dichiarano i parlamentari delle commissioni Esteri, che parlano di “attacco alla democrazia”. LeU definisce Trump “un golpista”. E il centrodestra? Per Forza Italia parla il vicepresidente Antonio Tajani, che esprime “totale condanna” per l’assalto a Capitol Hill. Più in difficoltà i sovranisti. Matteo Salvini si limita a twittare: “La violenza non è mai la soluzione, mai. Viva la Libertà e la Democrazia, sempre e dovunque”. Poi questa mattina aggiunge su Facebook: “La violenza non è mai la risposta o la soluzione ad alcun problema, a Washington come a Pechino, a Instanbul o altrove. Noi siamo dalla parte della Libertà e della Democrazia, sempre. Per me l`Italia e gli Italiani vengono prima di tutto e di tutti, e ovviamente continueremo ad avere rapporti di lealtà, amicizia e collaborazione con gli Stati Uniti per sempre, a prescindere dai partiti o dai presidenti al governo”, conclude il segretario della Lega.
Giorgia Meloni è ferma invece alle dichiarazioni di ieri sera: “Seguo con grande attenzione e apprensione quanto sta accadendo negli Stati Uniti”. Aggiungendo: “Mi auguro che le violenze cessino subito come chiesto dal presidente Trump. In questi momenti serve grande prudenza e serietà. Mi auguro che la situazione negli Usa possa tornare al più presto alla normalità”. Un quadro che dunque ha inevitabili risvolti interni. Il Pd mette sotto accusa la destra ma critica anche Conte: “Mi turba che la destra italiana che aveva applaudito Trump dica solo basta con la violenza”. Ma anche il commento di Conte all’assalto al Congresso “poteva essere più netto”, dice il vicesegretario Dem Andrea Orlando. Più dura Italia Viva: “In Italia Donald Trump può contare su tre solidi alleati politici: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Giuseppe Conte. Perché balbettano? Dove sono le loro inequivocabili parole di condanna?”.