E’ salito a 16 morti e oltre 50 feriti il bilancio degli scontri scoppiati alle prime ore di oggi nei pressi dell’aeroporto Mitiga di Tripoli in Libia. Lo riferisce il sito locale al Wasat che cita Abdul-Daim al-Rabti, responsabile di un ospedale da campo nella capitale libica. Negli scontri avvenuti a seguito di un assalto di un gruppo armato per liberare jihadisti detenuti in una prigione vicina allo scalo internazionale, è rimasta uccisa una impiegata dell’aeroporto e sono rimasti danneggiati anche quattro aerei fermi sulla pista, come hanno riferito le autorità aeroportuali. La Libia e’ nel caos, mentre Roma e Mosca cercano convergenze per la ricerca di una via d’uscita dalla crisi. Il governo di accordo nazionale, in una nota di condanna, lo ha definito “un attacco premeditato diretto a fare evadere dalla prigione”, presente all’interno del perimetro dello scalo, “alcuni membri di diverse organizzazioni terroristiche”. Secondo la milizia Al Radaa, forza riconosciuta dal ministero degli Interni che si occupa della sorveglianza dell’aeroporto e della prigione, i responsabili dell’attacco apparterebbero alla milizia che fa capo a Bashir Al Baqara. Il premier Fayez Serraj ha decretato l’immediato scioglimento della milizia Al Radaa e ordinato quindi ai suoi membri di deporre le armi. L’intento del blitz era di liberare alcuni degli oltre 2.500 prigionieri presenti nella struttura detentiva. Gli assalitori hanno fatto uso di armi pesanti: gli spari sono stati uditi anche nella citta’ di Tagiura che dista una trentina di chilometri dalla capitale. L’aeroporto e’ stato evacuato e tutti i voli sono stati sospesi ma tra le vittime ci sono anche dei civili.
Lo scalo e’ tornato sotto il controllo delle autorita’ governative. Le due compagnie aeree libiche, Afriqiyah Airways e Buraq Air, hanno segnalato diversi danni agli aeromobili che si trovavano sulla pista durante l’attacco: sono almeno quattro quelli danneggiati. Mitiga e’ un’ex base aerea nella zona orientale di Tripoli che e’ stata trasformata in un aeroporto civile dopo che il principale aeroporto internazionale della citta’ era stato gravemente danneggiato negli scontri tra milizie rivali a meta’ 2014. La Libia e’ stata oggi anche al centro del colloquio telefonico che si e’ tenuto tra il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, e il presidente russo Valdimir Putin. Nello scambio di vedute tra i leader si e’ confermata una convergenza di attenzione tra Italia e Russia sull’evoluzione della crisi libica e il comune impegno a contribuire a una soluzione politica e alla progressiva stabilizzazione dell’area. Sempre su questo dossier, il premier italiano ha apprezzato il ruolo svolto dalla Russia nel quadro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Intanto, la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, fa sapere che “il personale italiano è in sicurezza. Una nave è ormeggiata al porto pronta a muoversi in caso di necessità. La situazione comunque è in miglioramento”. La Libia e’ piombata nel caos dopo la rivolta del 2011 che ha portato al rovesciamento e poi all’uccisione (il 20 ottobre 2011) del dittatore Muammar Gheddafi. Tuttora le autorita’ rivali e le milizie sono in lotta per il controllo delle ricchezze petrolifere del Paese.