Assenteismo all’aeroporto di Palermo, indagati 9 dipendenti Enac
Furbetti con le ali. Operazione “Prendo il volo”. Indagati per assenteismo nove dipendenti della direzione Enac dell’aeroporto di Palermo. I finanzieri hanno notificato ai lavoratori dell’Ente nazionale aviazione civile in servizio a Punta Raisi, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo per truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni, nonche’ peculato d’uso. L’indagine, condotta dalle Fiamme gialle palermitane, sotto la direzione del procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi e il coordinamento dell’aggiunto Bernardo Petralia e del sostituto Francesco Del Bene, ha consentito di smascherare un “collaudato meccanismo” basato sulla “sistematica assenza degli indagati dal posto di lavoro”, che facevano invece figurare la loro presenza grazie al “favore” prestato da qualche collega compiacente che effettuava la timbratura del cartellino invece dell’assente.
In alcuni casi e’ stato accertato l’allontanamento dall’ufficio in modo arbitrario, ovvero senza effettuare alcuna timbratura o prolungando la pausa pranzo, a volte utilizzando l’auto di servizio per scopi privati.Emblematico risulta, al riguardo, il comportamento di un dipendente il quale, ufficialmente in missione a Palermo, ha impiegato l’autovettura Enac per recarsi a Carini, dove si e’ trattenuto per l’intera mattinata. Piu’ frequenti sono risultati i “riposini” pomeridiani effettuati presso gli alloggi dell’ente ubicati all’intermo dell’area aeroportuale. In un caso, e’ stata rilevata l’assenza di un dipendente per l’intero turno di servizio, anche se formalmente risultava regolarmente al suo posto di lavoro. I finanzieri hanno scoperto come i nove indagati, pari al 45% della forza lavoro dell’Ente, abbiano attestato, in soli trenta giorni a cavallo dei mesi di aprile e maggio 2016, un totale di oltre 140 ore “lavorate” solo sulla carta, ma in realta’ non rese. L’attivita’ investigativa e’ stata svolta ricorrendo, oltre all’esame dei documenti acquisiti presso l’Enac, a videoriprese, nonche’ a mirati servizi di osservazione diretta e pedinamento. Il danno per le casse pubbliche sara’ segnalato alla Corte dei conti.