Il segretario del Pd dell’Umbria Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini sono stati arrestati dalla Gdf nell’ambito dell’indagine della procura di Perugia su alcune irregolarita’ che sarebbero state commesse in un concorso per assunzioni in ambito sanitario. Nei confronti dei due sono stati disposti i domiciliari. Stesso provvedimento per il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca e per il direttore amministrativo della stessa azienda. Tra i reati contestati, abuso d’ufficio, rivelazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso.
La Guardia di Finanza ha anche eseguito dei decreti di perquisizione nei confronti del presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del segretario regionale del Pd ed ex sottosegretario all’Interno Bocci e di Barberini. I finanzieri hanno perquisito oltre che le abitazioni e gli uffici dei destinatari dei decreti, anche la sede dell’assessorato alla Sanità e alcuni uffici dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, sequestrando atti e documenti. Nell’indagine sarebbero coinvolti anche 6 dirigenti dell’azienda ospedaliera. L’inchiesta, coordinata dai pm Paolo Abbritti e Mario Formisano sotto la supervisione del procuratore capo Luigi De Ficchy, sembrerebbe legata all’assunzione di quattro persone nel settore pubblico a tempo indeterminato. Il concorso risale alla metà del 2018. I vincitori – secondo quanto emerso nel corso dell’indagine – avrebbero avuto in anteprima comunicazioni relative alle possibili tracce dell’esame.
La governatrice Marini ha commentato: “Quest’oggi mi è stata notificata dalla Procura della Repubblica di Perugia una richiesta di acquisizione di atti nell’ambito di una indagine preliminare relativa a procedure concorsuali in capo ad una Azienda sanitaria umbra. Ho offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale all’attività dei rappresentanti dell’Autorità giudiziaria. Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell’operato della Magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine”.