“Mi resta molto caro questo ricordo della vita, nel suo complesso, sulla Stazione spaziale, che è fatta di tanti momenti. Questa sensazione di volare in libertà nelle tre dimensioni, questa sensazione di leggerezza credo sarà la cosa che mi mancherà in assoluto di più. La prima doccia normale l’ho fatta a Houston circa 26 ore dopo l’atterraggio e poi l’altra bella cosa è stata il mio primo pasto a Houston: una bella insalatona di tonno, noci e pomodori che avevo un po’ sognato nello Spazio”. È tornata solo da pochi giorni sulla Terra l’astronauta italiana dell’Esa e capitano pilota dell’Aeronautica militare, Samantha Cristoforetti dopo aver trascorso in orbita quasi 7 mesi per la missione Futura dell’Asi, eppure è già nello Spazio che torna la sua mente, per ricordare i momenti vissuti sulla Stazione spaziale internazionale. @AstroSamantha, collegata da Houston con la sede dell’Asi, a Roma ha raccontato alla stampa italiana i suoi 200 giorni tra le stelle e l’importanza della ricerca scientifica aerospaziale. “Non solo ci permette di prepararci a passare dei periodi più lunghi nello Spazio andando magari oltre l’orbita bassa – ha spiegato – ma quello che è interessante a livello di ricadute nella medicina, nelle diagnosi, nelle terapie è di acquisire conoscenze fondamentali sul funzionamento dei sistemi biologici”.
Samantha ha descritto, non senza tradire emozioni, i momenti più belli della sua vita in orbita, nonché le fasi delicate del lancio e del rientro o dell’arrivo sull’Iss, così come le difficoltà del doversi riadattare alla vita sulla Terra dopo 7 mesi senza peso. “La gravità ti sembra lontana – ha concluso – il fatto che tutto il resto della tua vita l’hai passato camminando sembra strano, un po’ l’inverso di adesso, mi sembra che la Iss sia un sogno, quando sei lì è la vita sulla terra che ti sembra una cosa lontana, ti chiedi se veramente hai passato tutta la vita a camminare o invece non hai sempre fluttuato”.