Economia

Atlantia volta pagina: lascia Castellucci, deleghe a Comitato

Si chiude l’era Castellucci in Atlantia, la holding della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l`Italia (Aspi). Dopo 18 anni alla guida della società l’amministratore delegato Giovanni Castellucci ha rassegnato le dimissioni. La bufera si è scatenata dopo le misure cautelari a carico di alcuni dipendenti del gruppo accusati di aver manipolato alcuni rapporti sullo stato di salute di altri viadotti. Un nuovo scottante filone dell`inchiesta della magistratura dopo quello sul crollo del Ponte Morandi il 14 agosto 2018, costato la vita a 43 persone. Il titolo, reduce da una perdita in Borsa del 15% accumulato nelle ultime due sedute, nella giornata di attesa delle decisioni del Cda ha cambiato rotta, chiudendo a +1,57% a 20,76 euro. A preannunciare il cambiamento al vertice della holding che controlla Aspi era stato Luciano Benetton che poche ore prima dell’annuncio aveva sottolineato lo choc per gli ultimi fatti emersi. “E’ una settimana che siamo sotto choc. Sicuramente ci sarà qualche cambiamento, lo aspettiamo dal cda di oggi”, ha affermato a margine di una sfilata di moda del gruppo.

La formalizzazione della decisione è arrivata con una nota diffusa al termine di un consiglio di amministrazioni fiume duranto oltre 5 ore. “In data odierna – si legge nel comunicato – l’ing. Castellucci, dopo aver riferito al consiglio delle iniziative intraprese dopo il Consiglio di amministrazione di venerdì 13 Settembre 2019, ha comunicato la sua intenzione di dimettersi da amministratore delegato e direttore generale di Atlantia”. Le dimissioni, precisa la nota, sono state accolte dal Cda, definendo una “risoluzione consensuale con lo stesso”. Nel periodo di transizione fino alla nomina di un nuovo Ad le deleghe esecutive verranno trasferite in via temporanea a un Comitato composto dai Consiglieri: Fabio Cerchiai, Carlo Bertazzo, Anna Chiara Invernizzi, Gioia Ghezzi e Carlo Malacarne. Il Cda ha inoltre nominato Giancarlo Guenzi, già chief Financial officer, direttore generale della società. Inoltre, Tiziano Ceccarani assumerà la carica di chief financial officer e di dirigente “preposto alla redazione dei documenti contabili societari”.

L’accordo prevede una buonuscita per oltre 13 milioni di euro, ai quali saranno aggiunte le competenze di fine rapporto, a fronte della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Il pagamento di tale importo avverrà in 4 rate di cui la prima contestualmente alla sottoscrizione dell’accordo, la seconda il 2 gennaio 2020, la terza il 2 gennaio 2021 e la quarta il 2 gennaio 2022. “La società – si legge – si riserva il diritto di non procedere, in tutto o in parte, al pagamento delle rate non corrisposte, nonché il diritto di richiedere la restituzione in tutto o in parte delle rate corrisposte, qualora successivamente alla sottoscrizione dell`accordo dovessero emergere condotte dolose comprovate e accertate, attualmente non note, poste in essere a danno della società o del gruppo”. Castellucci si è inoltre impegnato a rassegnare le dimissioni da tutte le altre cariche ricoperte in società controllate o partecipate del gruppo.

Per l’ex Ad viene stabilita anche la totale copertura legale. “Per qualsiasi giudizio civile, penale o amministrativo che dovesse coinvolgere l`ing. Castellucci, anche dopo la cessazione dei rapporti, in relazione all`attività resa in esecuzione dei medesimi ogni onere relativo, anche per indennizzi e risarcimenti, ed anche per spese legali e peritali, sarà a carico della società, salvo dovessero emergere condotte dolose comprovate ed accertate”, si legge. Castellucci, che già aveva rinunciato alla guida della società autostradale dopo il crollo del Ponte Morandi, è rimasto ai vertici delle aziende Aspi e Atlantia per 18 anni, dal 2001. Sotto la sua gestione, Aspi ha portato a compimento opere strategiche come la Variante di valico (il raddoppio del tratto appenninico dell`A1 tra Firenze e Bologna) considerata una delle più importanti infrastrutture realizzate in Europa negli ultimi 20 anni. Con Atlantia si stava occupando anche di operazioni complesse come il possibile ingresso dell`azienda nella nuova compagine azionaria dell`Alitalia e l`integrazione con la spagnola Abertis, leader iberico del settore autostradale. La tragedia di Genova e le vicende politiche e giudiziarie successive hanno però segnato l`ultima parte della sua gestione fino alle dimissioni.

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