La commissione di indagine della Camera dei rappresentanti Usa sull’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio ha approvato all’unanimità il rapporto finale sulla rivolta e ha deferito l’ex presidente Donald Trump al dipartimento di Giustizia per ostruzione di un procedimento ufficiale, cospirazione per frodare gli Stati Uniti, cospirazione per rilasciare dichiarazioni false e per aver incitato, assistito o aiutato un’insurrezione. E’ la prima volta nella storia americana che il Congresso decide di deferire un ex presidente. Una decisione giunta al termine di un’indagine andata avanti per 18 mesi. La Commissione ha deferito anche cinque alleati di Trump: Mark Meadows, il suo ultimo capo di gabinetto, e gli avvocati Rudolph Giuliani, John Eastman, Jeffrey Clark e Kenneth Chesebro.
La decisione della commissione non ha peso legale né obbliga ad alcuna azione il dipartimento di Giustizia, che sta conducendo proprie indagini sul 6 gennaio. Contattato dal New York Times, un portavoce del dipartimento di Giustizia non ha voluto commentare la decisione della commissione. “Ogni presidente nella nostra storia ha difeso il trasferimento ordinato di potere tranne uno, il 6 gennaio 2021 è stata la prima volta che un presidente americano ha rifiutato il suo dovere costituzionale di trasferire il potere pacificamente al successivo – ha detto Liz Cheney, repubblicana, vicepresidente della Commissione – sottolineando che Trump restò seduto nella sala da pranzo, fuori dello Studio Ovale, a guardare in tv la violenta sommossa a Capitol Hill senza fare una dichiarazione pubblica per ordinare ai suoi supporter di disperdersi.