Un drone israeliano s’è abbattuto contro l’ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut, una roccaforte degli Hezbollah sostenuti dall’Iran, secondo quanto riportato dalla National News Agency (Nna) del Libano. L’attacco ha provocato numerose vittime, con sette persone dichiarate decedute e diverse ferite, come indicato dai media statali libanesi.
Tra le vittime, il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, insieme ai comandanti delle Brigate al Qassam, Samir Findhi e Azzam Al Aqra, e altri membri dell’organizzazione, tra cui Mahmoud Zaki Shahin, Mohammad Bashasha, Mohammad Al Rayes e Mohammad Hamoud. Il leader di Hamas ha condannato l’attacco, sottolineando la brutalità dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese. Ha ammonito che l’occupazione sarà ritenuta responsabile di qualsiasi conseguenza derivante dall’aggressione. Tuttavia, la morte di Kalil Al Hayya, membro del politburo di Hamas, è stata smentita.
Hezbollah annuncia ritorsioni
Il gruppo libanese Hezbollah ha definito l’uccisione di Saleh al-Arouri come un grave attacco alla sovranità, alla sicurezza e alla resistenza del Libano. Nel comunicato ufficiale, l’organizzazione ha annunciato possibili “ritorsioni”, sottolineando che l’evento segna un importante sviluppo nel conflitto tra il nemico israeliano e l’asse della resistenza. Teheran ha condannato l’attacco israeliano a Beirut, sostenendo che Israele è responsabile delle conseguenze della “nuova avventura”. Le fonti diplomatiche arabe hanno segnalato che l’assassinio di Saleh al-Arouri ha interrotto i negoziati tra Israele e Hamas, focalizzandosi ora sulla prevenzione dell’escalation, specialmente nel nord di Israele.
Gli Stati Uniti hanno confermato la responsabilità israeliana dell’attacco, mentre fonti diplomatiche hanno indicato che Israele non ha informato gli Stati Uniti prima dell’operazione. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato che l’amministrazione Biden è stata informata “mentre l’operazione era in corso”. Nonostante Israele non abbia rivendicato ufficialmente l’attacco, un consigliere del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che le persone coinvolte nell’attacco del 7 ottobre erano considerate “obiettivi legittimi”. Il consigliere ha precisato che l’evento a Beirut non è stato un attacco al Libano o a Hezbollah, ma piuttosto ai leader di Hamas.
Danny Danon, ex rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite e membro del partito Likud, ha elogiato infine l’esercito e i servizi segreti israeliani per l’assassinio di Saleh al-Arouri, sottolineando il successo nell’ottenere l’obiettivo. Il quotidiano israeliano Haaretz ha riportato che diversi ministri e membri della Knesset hanno congratulato l’esercito e l’intelligence israeliani per l’operazione a Beirut.